“L’attacco di Manchester è arrivato in un momento in cui Theresa May stava cercando di recuperare, dopo che i riflettori si erano spostati dalla Brexit sulla politica sociale e sanitaria” britannica. Così Mary Dejevsky, esperta del Valdai Club e columnist di The Independent. La politologa fa inoltre notare che l’attentato di ieri sposta nuovamente il focus in Gran Bretagna. E mentre la questione sanità “è ormai probabile che sarà dimenticata, l’attenzione passa alla sicurezza, un’area in cui i conservatori e la signora May, come ex Segretaria di Stato per gli affari interni, sono tradizionalmente forti”, continua Dejevsky che ha parlato in una discussione a Mosca presso il Valdai Discussion Club media-center, alla quale ha preso parte anche Nathalie Tocci, consigliere speciale dell’Alto Rappresentante dell’Ue per la politica estera e di difesa Federica Mogherini. In Gran Bretagna, in seguito all’attacco, è passato da “grave” a “critico” il livello di allerta terrorismo. L’attentato che ha colpito Manchester è il peggiore dal 2005 su suolo britannico. “È anche la prima volta dall’attacco dell’aeroporto di Glasgow nel 2007 che esplosivi sono stati detonati” nota Dejevsky.
“L’uso di coltelli, o – come nell’attacco al Parlamento a marzo – di un’auto, avevano suggerito che gli sforzi fatti per limitare l’accesso di qualsiasi materiale che potrebbe essere usato per costruire una bomba, avevano avuto successo. Questa sarà una fonte di particolare preoccupazione per le autorità”. Una consolazione resta tuttavia per l’esperta: i britannici continuano a mostrare “una elasticità ammirabile a fronte degli attacchi terroristici” e sviluppano “una risposta volontaria sempre più efficace: a pochi minuti dalla bomba di Manchester, le persone usavano i social media per tracciare la famiglia e gli amici e offrire alloggi e trasporti agli sconosciuti in difficoltà”. Impossibile poi non notare che l’attentato cada proprio nel bel mezzo della campagna elettorale nel Regno Unito. Potrebbe influenzare il risultato? “Ci sarà probabilmente un effetto, comunque. Tutti i sondaggi mostrano che il primo ministro, Theresa May e il suo partito conservatore, hanno un grande vantaggio sull’opposizione: il partito laburista guidato dal marginale, Jeremy Corbyn, e una vittoria conservatrice sembra certa. Ma è importante quanto sarà grande la vittoria”, per “ottenere un mandato più forte prima dei negoziati con l’Unione europea su Brexit”.