Cresce fronte per sistema tedesco, Grillo consulta iscritti

Cresce fronte per sistema tedesco, Grillo consulta iscritti
Matteo Renzi
27 maggio 2017

A due giorni dall’adozione del cosiddetto Rosatellum (50% proporzionale e 50% maggioritario) come testo base della legge elettorale, dentro e fuori alla commissione Affari Costituzionali della Camera cresce il fronte dei favorevoli al sistema tedesco. Riproposto da Silvio Berlusconi domenica scorsa in un’intervista al Messaggero, un sistema tedesco adattato al contesto nostrano è stato tradotto in emendamenti dal gruppo di Fi a Montecitorio. Ma non solo. Tra le 417 proposte di modifica piovute in Commissione, guardano alla Germania anche quelle di Mdp, Alternativa Popolare e Sinistra Italiana, le ultime due proponendo una soglia al 3% anziché al 5. E pure M5s si dice disponibile a ragionare con il Pd, chiedendo però prima il via libera degli iscritti certificati attraverso un voto online sul sistema tedesco che si svolgerà domani e dopodomani: “Voto subito, niente coalizioni elettorali, proporzionale rigoroso sulla totalità dei seggi della Camera e soglia di sbarramento al 5%, con l’aggiunta di un premio di maggioranza per chi raggiunge la soglia del 40% o con altri metodi di calcolo più selettivi che incrementino il numero dei seggi della prima forza politica”, sono le richieste dei pentastellati sul blog di Beppe Grillo. Ufficialmente la proposta del Pd continua ad essere il Rosatellum tanto che i dem in Commissione hanno presentato una ventina di emendamenti di correzioni tecniche del testo e non di sostanza ma, lontano dai taccuini, fonti vicine a Matteo Renzi spiegano che, tra lunedì e martedì mattina, il segretario potrebbe incontrare Berlusconi per chiudere un accordo, probabilmente sul sistema tedesco, da presentare alla direzione Pd convocata per martedì sera.

Un faccia a faccia, fanno sapere fonti Ap, potrebbe esserci al Nazareno anche con Angelino Alfano. Mentre alla Camera il capogruppo Ettore Rosato vedrà i 5 stelle. “Tutto dipende dal Partito democratico – osserva il presidente dei deputati Fi, Renato Brunetta – che è il partito di maggioranza relativa alla Camera e al Senato. Noi abbiamo presentato proprio i nostri emendamenti” che prevedono “una ripartizione proporzionale dei seggi con sbarramento al 5% su base nazionale alla Camera e al Senato. Il territorio è diviso in 27 circoscrizioni alla Camera e 20 al Senato; abbiamo proposto la possibilità di un ulteriore ripartizione in collegi plurinominali (50 alla Camera e 30 al Senato). Per le liste è previsto un duplice sistema di candidature: saranno 308 i candidati singoli che concorreranno all’interno di collegi uninominali, affiancati da un listino (con massimo 6 candidature) che vale per l’intera circoscrizione (o, in alternativa, per il collegio plurinominale). Il cittadino avrà la possibilità di esprimere un voto unico, diretto e personale in favore del candidato prescelto nel collegio uninominale e della lista, in un unico turno e su un’unica scheda”. La proposta piace al Pd? I dem non si sbottonano ma ammettono che “il sistema tedesco applicato all’Italia è così…”. Secondo Brunetta, il più loquace sul tema della legge elettorale, “in Parlamento ci può essere grande convergenza sul sistema tedesco e con una legge approvata con grande condivisione, si può anche andare a votare in autunno”. Ma un deputato di lungo corso non la pensa affatto così: “Se si vuole votare in autunno – ragiona – l’unico sistema è l’Italicum uscito dalla sentenza della Corte Costituzionale, l’unico con i collegi già disegnati. Ricordo che quando si fece il Mattarellum, che era un sistema condiviso, dalla legge ai nuovi collegi passarono due mesi…”.

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