Palermo-Roma, andata e ritorno. E la Sicilia attende

10 febbraio 2014

Troppi vertici. Si continua a discutere. Un incontro a Palazzo d’Orléans e un incontro a Roma. Per avere le idee più chiare, la maggioranza (se così possiamo dire) ritorna a riunirsi. Altro giro di giostra. E via dicendo. Si chiacchera da mesi e molti siciliani non riescono a capire su cosa. Non pare, comunque, per dare impulso allo sviluppo dell’Isola. Qualcuno già se ne sarebbe accorto. Non di certo l’economista, Pietro Busetta: “Subito un nuovo patto per la Sicilia che affonda, oppure commissariamo la Regione”. Catastrofica affermazione. Intanto, siamo a febbraio senza una legge di stabilità perché ‘ghigliottinata’ dal prefetto, Carmelo Aronica, che nel tentare di far quadrare i conti (operazione non andata a buon fine) addirittura aveva affermato che le cifre presentategli dal governo Crocetta “non sono credibili”. E così tutto da rifare. Quindi si ripartirà da Sala d’Ercole per varare una manovra bis che, per dirla con Crocetta, sarà “un patto per lo sviluppo e l’occupazione”. Tuttavia, nessuno sa quando la bozza diventerà legge. Lo stesso governatore più volte ha sottolineato che “la manovra avrà i suoi tempi”. E non tanto sul piano tecnico, ma politico. D’altronde, tra la riforma delle Province, Finanziaria, rimpasto, elezioni europee, corsa alla segreteria del Pd, e qualche altra cosa che al momento sfugge, va da sé che occorre un vertice di maggioranza per tracciare una road map. E così è andata, meno di ventiquattro ore attorno a un tavolo, tra gli altri, il leader centrista Giampiero D’Alia, il renziano Davine Faraone. Il grande assente, Rosario Crocetta, che a quanto pare, si trova in uno stato influenzale . Questa volta la location è stata Roma.

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