Il divieto di portare a bordo degli aerei laptop e computer portatili (ped) rischia di avere un forte impatto sul traffico ‘business’: il 15% di coloro che viaggiano per lavoro si dice pronto a ridurre i propri spostamenti. Questi i risultati di un sondaggio commissionato dalla Iata, l’associazione Internazionale di 275 compagnie aeree che rappresentano l’83% dell’industria mondiale del trasporto aereo. Pur non sottovalutando la necessita’ di incrementare la “security” dei voli, l’associazione si mostra molto preoccupata sulle intenzioni della nuova amministrazione statunitense di estendere il divieto di trasporto dei grandi dispositivi elettronici portatili, i cosiddetti ‘ped’ e chiede di individuare misure alternative per garantire la sicurezza dei voli. Se il divieto fosse esteso ai voli tra l’Europa e gli Stati Uniti, secondo la Iata, il calo del traffico avrebbe un impatto stimato in 1,4 miliardi di dollari.
Commentando i dati di traffico di aprile, Alexandre de Juniac, Direttore Generale e Ceo dell’associazione ha detto chiaramente che “ci sono indicazioni secondo le quali i passeggeri stanno evitando le tratte dove c’e il divieto di trasporto dei ‘ped'”. E un recente rapporto sul traffico aereo nell’area mediorientale rileva che “i dati a livello di rotta di marzo (il mese piu’ recente disponibile) mostrano che i RPK (ricavi per passeggeri/chilometro) ‘volati’ dalle compagnie aeree del Medio Oriente verso gli Stati Uniti hanno registrato un calo del 2,8% rispetto al mese precedente. Questo e’ stato il primo calo annuo registrato per questo mercato in almeno sette anni. E, sebbene la crescita del traffico su quel segmento di mercato era gia’ in fase di rallentamento, il declino e’ coerente con gli inconvenienti provocati dal divieto di trasporto dei Ped annunciato il 21 marzo, cosi’ come dalla politica dell’amministrazione Trump di limitazione degli ingressi negli Stati Uniti.
