Un comandante delle forze arabo-curde che assediano la roccaforte siriana dell’Isis di Raqqa ha annunciato che i suoi uomini sono entrati nella città dalla parte orientale. L’offensiva lanciata da un’alleanza curda-araba siriana sostenuta da Washington per la liberazione di Raqqa dai jihadisti punta ad assestare un “colpo decisivo” allo Stato Islamico (Isis). Ne è convinto lo stesso comandante, tenente generale Steve Townsend, pur avvertendo che la lotta sarà “lunga e difficile”. L’alto ufficiale ha dichiarato che la lotta per Raqqa “darà un colpo decisivo all’idea dell’Isis come un califfo fisico”. Nelle ultime ore, un attacco aereo della coalizione internazionale ha causato la morte di 21 civili (donne e bambini tra le vittime) in fuga da Raqqa. “I civili stavano salendo su piccole imbarcazioni sulla riva Nord dell’Eufrate per fuggire dai quartieri meridionali di Raqqa”, ha detto il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman, riferendo anche di “diversi feriti in condizioni critiche”. Migliaia di civili tutt’ora stanno fuggendo dalla città nel Nord della Siria a fronte dell’avanzata delle Forze democratiche siriane (Sdf), l’alleanza arabo-curda sostenuta dagli Stati Uniti, verso la roccaforte Isis, e che hanno annunciato oggi il via alla “grande battaglia” per la liberazione di Raqqa, dai jihadisti dello Stato Islamico (Isis). “Dichiariamo oggi l’inizio della grande battaglia per liberare la città di Raqqa, la cosiddetta capitale del terrorismo e dei terroristi”, ha detto ai giornalisti dal villaggio di Hazima a Nord di Raqqa, Talal Sello, portavoce delle forze di Siria Democratica (Sdf) dominate dalle Unita di Difesa del Popolo curdo (Ypg), impegnati da mesi in un assedio dei combattenti dell’Isis. “La coalizione internazionale ha effettuato attacchi aerei tutta la notte in preparazione dell’offensiva”, ha aggiunto Rami Abdel Rahman, e gli scontri tra combattenti SDF e militanti dell’Isis sono in corso. Nel giorno in cui l’alleanza arabo-curda è entrata per la prima volta a Raqqa, roccaforte dello Stato islamico (Isis) in Siria, ecco cinque fatti riguardanti questa la città:
ANTICA CAPITALE In un’area abitata fin dall’antichità, Raqqa visse la sua epoca di maggiore splendore sotto il califfato abbaside: dal 796 all’809 il potente califfo Harun al-Rashid trasferì la capitale del suo impero da Baghdad a Raqqa, crocevia delle principali rotte commerciali tra Bisanzio, Damasco e la Mesopotamia. Vennero quindi iniziati grandi lavori e la città venne abbellita con palazzi e moschee. La corte del califfo tornò a Baghdad nell’809, ma Raqqa rimase un grande centro amministrativo nella zona occidentale dell’impero. Nel 1258 la città venne distrutta durante l’invasione mongola.
POSIZIONE STRATEGICA Raqqa e l’omonima provincia si trovano in una posizione strategica, dove diverse arterie stradali si incrociano alle rive del fiume Eufrate. Si trova 160 chilometri a Est dalla seconda città siriana, Aleppo, a 90 chilometri dal confine con la Turchia e a meno di 200 chilometri dal confine iracheno. La costruzione di una diga nei pressi della città di Tabqa, più a Ovest, ha permesso a Raqqa di acquistare un ruolo importante nell’economia del Paese con lo sviluppo del settore agricolo.
PRIMA CITTA’ A CADERE Due anni dopo l’inizio della guerra civile in Siria, nel 2011, Raqqa è stata il primo capoluogo provinciale a cadere in mano ai ribelli, tra cui anche i jihadisti del Fronte al Nusra, affiliato ad al Qaida. All’inizio del 2014, i ribelli vennero cacciati dai jihadisti del gruppo Stato islamico (Isis) che ne presero il pieno controllo. Cinque mesi dopo, nel giugno 2014, anche la città irachena di Mosul cadde sotto il controllo dell’Isis e il 29 giugno il leader Abu Bakr al-Baghdadi proclamò il “califfato” nei territori conquistati nei due Paesi.
ROCCAFORTE ISIS, REGNO DEL TERRORE Raqqa diventò quindi una città chiave dell’autoproclamato califfato, il quartier generale per le attività e gli attacchi dell’Isis in Siria, Iraq e altrove. I jihadisti presero il controllo di tutti i livelli dell’amministrazione civile, riscrivendo anche i programmi scolastici, insediando corti islamiche e creando unità di polizia per far rispettare la sharia. Raqqa è diventata anche teatro di alcune delle peggiori atrocità commesse dall’Isis, quali esecuzioni, decapitazioni, esecuzioni di massa, stupri, rapimenti e pulizia etnica. Il gruppo ha lapidato donne sospettate di adulterio e ha inflitto una morte orribile agli omosessuali; alcune di queste atrocità sono state filmate e diffuse sul web come strumento di propaganda.
BERSAGLIO DELLA COALIZIONE ANTI-ISIS La città è da tempo bersaglio delle diverse parti coinvolte nel conflitto siriano: il governo di Damasco, la Russia, la Turchia e la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti che ha iniziato a bombardare l’Isis dal settembre 2014. Il 5 novembre scorso, le Forze democratiche siriane, alleanza arabo-curda sostenuta dagli Stati, hanno lanciato l’offensiva “Ira dell’Eufrate” per riconquistare Raqqa. Si stima siano 300.000 i civili che hanno vissuto sotto l’amministrazione dell’Isis, tra cui 80.000 sfollati da altre zone del Paese, ma in migliaia hanno cominciato a lasciare la città con l’avvicinarsi delle forze arabo-curde che oggi sono entrate dal quartiere orientale di Al-Meshleb.