Prende il via una innovativa sperimentazione clinica di fase I sulla sclerosi multipla secondaria progressiva con trapianto di cellule staminali cerebrali umane, che potrebbe aprire nuovi positivi scenari nella cura di una malattia che in Italia colpisce circa 110.000 persone ed è, ad oggi, ancora senza rimedio. La sperimentazione sarà realizzata dall`associazione Revert Onlus (unica no profit italiana a sostenere la ricerca e la sperimentazione sulle cellule staminali cerebrali) con l`IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo (punto di riferimento italiano per la ricerca, la cura e il trattamento dei pazienti con malattie genetiche e malattie neurodegenerative), in collaborazione con la Fondazione “Cellule Staminali”, l`Azienda Ospedaliera “Santa Maria” di Terni, lo Swiss Institute for Regenerative Medicine e l`Ospedale Civile di Lugano. Lo scopo della Fase I (che durerà tre anni) sarà quello di attestare fattibilità, sicurezza e tollerabilità del trattamento cellulare tramite trapianto, realizzato grazie alla tecnica tutta italiana messa a punto nel 1996 dal team del professor Angelo Vescovi, direttore scientifico di Revert Onlus, della Casa Sollievo della Sofferenza, dell`istituto di Genetica Umana G. Mendel di Roma e direttore della Cell Factory di Terni, che produce le cellule staminali cerebrali per gli studi clinici, e del centro di Nanomedicina ed Ingegneria dei Tessuti dell`ospedale Cà Granda Niguarda di Milano.
“Questa sperimentazione – ha spiegato Vescovi – si basa sul trapianto di cellule staminali cerebrali completamente etiche, non bisogna preoccuparsi degli aspetti etici relativi alla sorgente delle cellule. Le cellule verranno trapiantate nel cervello, nelle cavità cerebrali, con un intervento nei fatti complesso, ma in realtà piuttosto semplice per un neurochirugo, con un’invasività minima e l’iniezione come speriamo dovrebbe portare a un blocco dello sviluppo della malattia, forse anche a un miglioramento dei sintomi. Si tratta di un inizio di terapia sperimentale, ma è un grosso salto da uno stato in cui 25 anni fa si diceva che il cervello è impossibile toccarlo ad uno stato in cui esiste una terapia già standardizzata che viene testata per sicurezza e potenziale efficacia. Venticinque anni passati per un buon motivo”. Rientreranno nel trial clinico – che comprenderà la valutazione di eventuali effetti neurologici e terapeutici – un minimo di 15 pazienti fino a un massimo di 24, tra i 18 e i 60 anni affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva. La sperimentazione prevede il trattamento di pazienti con cellule staminali umane isolate dal sistema nervoso centrale ed è condotta secondo la normativa internazionale vigente, in accordo alle regole EMA (European Medicine Agency), con cellule di grado clinico, prodotte e conservate dal Laboratorio Cellule Staminali, Cell Factory e Biobanca di Terni, in stretto regime GMP (Good Manufacturing Practice) certificate dall`Aifa.
I centri coinvolti per il reclutamento saranno l`Ospedale Civico di Lugano, la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e l`Ospedale “Santa Maria” di Terni (dove saranno anche effettuati i trattamenti cellulari). Le cellule utilizzate sono scevre da qualunque problematica etica relativa alla loro origine: derivano da un tessuto cerebrale prelevato da feti deceduti per cause certificate come naturali, utilizzando la stessa procedura autorizzativa e di certificazione della donazione volontaria di organi per trapianto. L`avvio di questa sperimentazione è la terza tappa di un percorso iniziato 12 anni fa, con la creazione della banca mondiale di staminali del cervello umano – ancora oggi unica al mondo – proseguito con il primo trapianto in 18 pazienti SLA nel 2012, la cui sperimentazione si è conclusa con successo nel 2015. Il percorso permette ora di procedere con il primo trapianto intracerebrale su pazienti affetti da sclerosi multipla con cellule che presentano il più alto grado di sicurezza attualmente disponibili al mondo, essendo già state utilizzate per trapianti in esseri umani. Mons. Vincenzo Paglia, presidente di Revert Onlus, ha sottolineato che “è la centralità del malato che ci sta a cuore, oltre ovviamente al rigore scientifico: noi abbiamo deciso che queste cellule, prodotte qui in Italia, vengano poi date a chiunque lo desidera, gratuitamente, salvo le spese del trasporto, certificando la correttezza di tutto il procedimento, perchè si possa dare speranza a queste malattie che sono terribili. Una grande passione ci muove, che nasce dalla comprensione della sofferenza per malattie così gravi, che distruggono la malattia, non solo dei malati, ma anche dei familiari. È una piccola parola di speranza che speriamo possa diventare in verità poi una speranza grande per i tanti malati che aspettano”.