Digitale, ripensare a nuovo modello economico

Digitale, ripensare a nuovo modello economico
15 giugno 2017

Gli esuberi del personale delle banche e l’incertezza della politica italiana aumentano l’instabilità economica del Paese. Preoccupano gli annunciati licenziamenti con l’obiettivo di contenere le spese di bilancio; affascina l’istituto di credito che lavora con una applicazione per smartphone e tablet, dove sono quasi inesistenti i costi di gestione. Le banche operanti nel XX secolo sono costrette a riformulare la propria soluzione business perché la tecnologia digitale consente di eliminare le spese pagate dai correntisti. È utile ricordare i benefici economici del sistema bancario derivanti proprio dai generosi costi dei conti correnti, quasi a caratterizzare il buon andamento del comparto economico avvenuto nel passato secolo. La tecnologia digitale rappresenta a pieno titolo uno strategico spartiacque dei due modelli economici che in questi anni sono entrati in conflitto tra loro; dolorosi cambi di paradigma hanno registrato quelle inevitabili conseguenze negative sulla società e sui lavoratori. Le nuove regole economiche dettano con determinazione un pesante ridimensionamento al quale sarà bene abituarsi a convivere serenamente per comprendere gli scenari economici e sociali del futuro. L’incertezza della politica è la protagonista indiscussa di questo periodo storico nel quale diventa fondamentale capire con serietà il cambiamento dovuto in larga parte dalla tecnologia digitale. La conoscenza del digitale con il quale è possibile stravolgere qualsiasi settore economico deve aumentare in maniera determinata, conferendo un’accentuata valorizzazione al cambiamento economico. Gli altri Paesi europei hanno già adottato quelle necessarie riforme ripensando nel nuovo modello economico del terzo millennio i diversi settori economici; l’Italia deve ancora concludere i ridimensionamenti di ogni comparto economico per studiare quelle soluzioni opportune da applicare nel futuro. La politica è sostanzialmente funzionale a se stessa senza ascoltare adeguatamente le richieste dei cittadini e delle imprese le quali stanno vivendo profonde trasformazioni.

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