Ius soli, Bruxelles boccia M5s: “Competenza è dello Stato Italiano”

Ius soli, Bruxelles boccia M5s: “Competenza è dello Stato Italiano”
Il comico, Beppe Grillo
20 giugno 2017

Bruxelles boccia il M5s sullo “Ius soli”. Il commissario europeo agli Affari interni e all’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, stoppa sul nascere la proposta di Luigi Di Maio secondo il quale “vogliamo fare su questo una discussione a livello europeo”. Infatti, le norme e i criteri per concessione della cittadinanza italiana, o di qualunque altro Stato membro dell’Ue, non sono una competenza comunitaria, ma esclusivamente nazionale. “Questa è una chiara competenza nazionale – afferma Dimitris Avramopoulos – ed è una responsabilità nazionale” decidere a chi concedere la cittadinanza, e secondo quali criteri. Come dire “noi non giochiamo sul campo di gioco della politica interna”. Altre fonti della Commissione Ue, sempre in tema di “Ius soli”, hanno poi rilevato che “è solo una volta che una persona ha acquisito la cittadinanza di uno degli Stati membri che entra in gioco l’Ue, con l’attribuzione aggiuntiva della cittadinanza europea, che significa in particolare libera circolazione, diritto di soggiorno e di stabilimento, diritto di lavorare in tutta l’Unione”. Di Maio, frattanto, annuncia anche che il tema dello “Ius soli” non sarà sottoposto a una votazione on line sulla piattaforma Rousseau del Movimento cinque stelle, ribadendo che “la nostra posizione su questo è chiara, abbiamo preso nove milioni di voti alle elezioni con il nostro programma e vogliamo fare su questo una discussione a livello europeo”. Anche Beppe Grillo dal suo blog è sceso in campo per spostare il tema dello “Ius soli” in chiave europea. “Concedere la cittadinanza italiana significa concedere anche la cittadinanza europea. Un tema cosi’ delicato, che coinvolge 28 Stati  e che tradotto membri e oltre 500 milioni di cittadini, deve essere preceduto da una discussione e una concertazione a livello europeo. Bisogna trovare regole uniformi perche’ la cittadinanza di un Paese dell’Unione coincide con quella europea”, si legge.

Il Movimento 5 Stelle riporta, a questo proposito, quanto previsto dall’articolo 20 del Trattato di funzionamento dell’Unione europea per cui “concedere lo ius soli in Italia ha delle conseguenze anche sulla vita civile e democratica di altri Stati membri. Sulla base di questo presupposto e secondo il buon senso, la cittadinanza andrebbe regolata in maniera univoca per tutti i Paesi dell’Unione europea, visto che una volta acquisita la cittadinanza di uno dei 28 Paesi si puo’ risiedere liberamente in ognuno di questi. La Commissione europea e’ consapevole di questo, tant’e’ che – nella sua ultima relazione sulla cittadinanza dell’Unione – s’impegna a elaborare nel 2017-2018 una relazione sui regimi nazionali di concessione della cittadinanza dell’Unione agli investitori, prevedendo gia’ un orientamento comune per tutti gli Stati membri. Ecco quello che serve: un orientamento comune a livello europeo. Non avventate fughe in avanti”. Da qui i grillini avanzano la loro proposta: “Il Parlamento europeo sta discutendo la riforma del sistema di asilo comune: un provvedimento necessario per l’Italia per condividere con gli altri Paesi europei le migliaia di domande di asilo che arrivano. Chiediamo che lo stesso dibattito avvenga per la cittadinanza parallelamente all’unica riforma che serve SUBITO all’Italia: la cancellazione del Regolamento di Dublino, un accordo illegale – come ha dichiarato anche l’avvocato generale della Corte Ue – e che ha trasformato l’Italia nel campo profughi d’Europa. Il Pd ritiri il pastrocchio dello ius soli e avvii una discussione nelle sedi istituzionali opportune, ossia quelle europee, per provare a trovare in materia di cittadinanza soluzioni veramente efficaci e uguali per tutti”. Ma per dirla con Dimitris Avramopoulos, “Questa è una chiara competenza nazionale ed è una responsabilità nazionale”.

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