La Corea del Nord ha annunciato oggi di aver testato con successo un missile intercontinentale, capace di minacciare gli Stati Uniti. Il lancio è avvenuto nel giorno della Festa nazionale americana, l’Independence Day, all’indomani del primo vertice dei leader di Stati Uniti e Corea del Sud dedicato proprio alla minaccia posta dal regime di Pyongyang e alla vigilia del G20 di Amburgo. E’ la prima volta che la Corea del Nord rivendica di aver testato un missile balistico intercontinentale. Lo “storico” test del missile Hwasong-14 è stato monitorato dal leader nordcoreano Kim Jong-Un, ha reso noto il regime. La televisione di Stato ha annunciato che la Corea del Nord è “una potenza nucleare forte”, dotata di un “missile balistico intercontinentale molto potente che può colpire qualsiasi parte del mondo”. Secondo Pyongyang, il missile ha raggiunto un’altitudine di 2.802 chilometri e ha coperto una distanza di 933 chilometri. Per il ministero della Difesa giapponese, il missile ha raggiunto un’altitudine che ha ampiamente superato i 2.500 chilometri, ha volato per circa 40 minuti per 900 chilometri ed è atterrato nel Mar del Giappone. Esperti americani ritengono che il missile testato oggi potrebbe raggiungere l’Alaska. “E’ un missile balistico intercontinentale. E un missile balistico intercontinentale può raggiungere Anchorage, non ancora San Francisco, ma quasi”, ha scritto su Twitter Jeffrey Lewis, ricercatore presso l’Istituto di Studi Internazionali Middlebury, che ha sede in California.
Anche David Wright, membro dell’associazione Union of concerned scientists, il missile non sarebbe in grado di raggiungere i 48 Stati (che si trovano a sud del Canada) o le più grandi isole delle Hawaii, ma sarebbe sufficiente per colpire l’Alaska”. Se il presidente sudcoreano Moon Jae-In ha parlato di “provocazione irresponsable”, su Twitter il presidente americano Donald Trump ha chiesto a Pechino, principale alleato internazionale di Pyongyang, di “mettere fine a questa assurdità una volta per tutte”, dopo che nel colloquio avuto domenica scorsa con il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito di essere pronto ad agire da solo per aumentare la pressione su Pyongyang. Da parte sua, oggi la Cina ha chiesto “a tutte le parti moderazione”, ricondando i propri “incessanti sforzi” diplomatici per una soluzione alla crisi. Un messaggio che il presidente Xi Jinping ribadirà certamente da Mosca, a fianco del collega russo Vladimir Putin, che condivide la richiesta di dialogo con Pyongyang. Una linea che non piace ad altri Paesi nella regione direttamente coinvolta nella crisi. Il premier giapponese Shinzo Abe ha detto che “questo lancio dimostra chiaramente che la minaccia sta aumentando”, annunciando che Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone si riuniranno questa settimana a margine del vertice del G20, in programma il 7 e 8 luglio ad Amburgo. “E incoraggerò il Presidente Xi Jinping e il presidente (russo Vladimir) Putin a prendere misure più costruttive”, ha aggiunto.