I due corpi estratti dalle macerie sono quelli dei coniugi Cuccurullo. Lo conferma il sindaco di Torre Annunziata Enzo Ascione che annuncia che si lavorerà per tutta la notte. L’architetto Giacomo Cuccurullo, dell’ufficio tecnico del comune oplontino aveva, ironia della sorte, il compito di certificare l’agibilità degli edifici. Cuccurullo è stato estratto dalle macerie poco prima che venisse recuperato il corpo senza vita di sua moglie Adelaide Layola, detta Edy. C’e’ anche un terzo corpo da individuare sotto le macerie. I vigili del fuoco stanno scavando per estrarlo. A questo punto, questo è la situazione. Otto persone rimaste intrappolate dalle macerie alle 6,20 quando è crollata la palazzina: 4 appartenenti alla famiglia Guida, padre, madre e due bimbi; la più grande, Francesca ha 11 anni, il più piccolo, Salvatore, 8. Gli altri quattro sono Cuccurullo con moglie (entrambi morti, come detto) e figlio e Pina Aprea, sarta, che risiedeva al terzo piano. I Vigili del fuoco non smettono di lavorare alternandosi sull’alto cumulo di detriti causati dal cedimento della struttura. Si cerca disperatamente di trovare segnali di vita di Marco Cuccurullo, 25 anni, figlio della coppia i cui corpi sono stati estratti dalle macerie; di Pina Aprea, sarta che viveva da sola; del resto della famiglia Guida, dopo il ritrovamento (intorno alle 20:30) del corpo senza vita del padre 40enne Pasquale, cioè la moglie Anna Duraccio con i figli Francesca 14 e Salvatore 8. Gli uomini della Protezione civile lavoreranno per tutta la notte. I due appartamenti della palazzina crollata, quelli dove erano in corso lavori di ristrutturazione, sarebbero dovuti diventare B&B. Intanto, È stato fermato dai carabinieri Nellino Manzo, architetto incaricato di eseguire i lavori di ristrutturazione del primo e secondo piano della palazzina crollata. Lo riferiscono ad Askanews fonti bene informate. Da quanto si apprende il professionista avrebbe disposto ieri lo sbancamento dei muri perimetrali con l’intenzione di provvedere questa mattina alla risistemazione. Questa circostanza, riferiscono le fonti, avrebbe, di fatto, privato la struttura del supporto essenziale perché rimanesse in piedi rendendola fragilissima. La concomitante circostanza del passaggio del treno merci poco dopo le sei del mattino avrebbe poi, secondo l’ipotesi al momento più accreditata, scatenato lo sfarinamento dell’edificio.