Il presidente americano Donald Trump ha denunciato il test missilistico condotto ieri dalla Corea del Nord come un’azione “sconsiderata e pericolosa” che “isola ulteriormente” il Paese. “Gli Stati Uniti condannano questo test e respingono le pretese del regime secondo cui questi test – e queste armi – garantiscono la sicurezza della Corea del Nord. In realtà hanno l’effetto opposto – ha detto il presidente – minacciando il mondo, queste armi e questi test isolano ulteriormente la Corea del Nord, indeboliscono la sua economia e impoveriscono la sua gente. Gli Stati Uniti adotteranno tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza del territorio americano e proteggere i nostri alleati nella regione”. Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno risposto al test militare di ieri della Corea del Nord, il secondo in cui Pyongyang ha impiegato un missile balistico intercontinentale, con esercitazioni congiunte e lancio di missili terra-aria. D’altronde, lo stesso Pentagono aveva fatto sapere che non era esclusa un’azione militare. Anche lo 5 luglio c’era stata un’esercitazione dopo il lancio di un altro missile intercontinentale, il 4 luglio, da parte di Pyongyang. La Corea del Sud ha lanciato missili terra-aria di fabbricazione Usa. Il test di Pyongyang fatto ieri è il 14esimo dall’inizio del 2017 e sembra che il regime non abbia alcuna intenzione di fermarsi nonostante i continui richiami dell’amministrazione americana e della comunità internazionale. Il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha detto senza mezzi termini che Cina e Russia hanno “una responsabilità unica e speciale” per la crescente minaccia posta dalla Corea del Nord.
“Come principali sostenitori economici del programma di sviluppo nucleare e balistico dela Corea del Nord, Cina e Russia hanno una responsabilità unica e speciale per questa crescente minaccia alla stabilità regionale e mondiale”, ha detto Tillerson, denunciando il test condotto ieri come “una flagrante violazione di numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che rappresentano la volontà della comunità internazionale”. Il missile è caduto a 1.000 chilometri di distanza, in acque giapponesi. Intanto, il leader della Corea del Nord, Kim Jong-Un, ha dichiarato che il test missilistico conferma che tutto il territorio americano è nel raggio di azione di Pyongyang. Kim ha detto anche che il test ha dimostrato la capacità della Corea del Nord di lanciare “in ogni luogo e in ogni momento”, riferisce l’agenzia ufficiale nordcoreanea Kcna, aggiungendo che “il leader ha dichiarato con orgoglio che il test ha anche confermato che il territorio degli Stati Uniti è alla nostra portata di tiro”. L’agenzia di stampa nordcoreana, inoltre, ha precisato che il missile intercontinentale lanciato ieri è una versione avanzata dell’Hwasong-14 ICBM, che ha percorso 998 chilometri in circa 47 minuti, raggiungendo un’altitudine massima di 3.724 chilometri. “Il caro leader Kim Jong-Un ha espresso grande soddisfazione per il test perfettamente riusciuto”, ha riportato ancora l’agenzia.