Riconoscimento facciale, robot che danno informazioni, trasportano bagagli e puliscono gate. Benvenuti nell’aeroporto del futuro in cui, quando sarà realtà, tutto, o quasi, verrà delegato ad androidi e intelligenze artificiali per far risparmiare tempo e soldi. La strada verso la svolta tecnologica passa da Medio Oriente e Asia, che coi loro hub dominano il trasporto passeggeri e sono i veri capofila della ricerca e dello sviluppo. Nell’aeroporto più grande della Corea del Sud, Incheon a Seul, ci sono robot che accolgono i passeggeri, si occupano dei bagagli e puliscono.
“In futuro questi robot non saranno usati solo qui, ma anche in strutture con grandi spazi simili a questi” spiega Lee Chang-hyun, del centro di ricerca LG electronics che ha creato i dispositivi. Singapore seguirà a breve con gli androidi spazzini, l’Australia ha annunciato un investimento di 15 milioni di euro per dotare tutti i suoi aeroporti della tecnologia di riconoscimento facciale. L’Europa e gli Stati restano indietro nella corsa verso il futuro, colpa di infrastrutture più vecchie che necessitano di un investimento maggiore per essere riammodernate. Ma comunque non stanno a guardare: dal Jfk di New York all’aeroporto di Amsterdam hanno annunciato investimenti in tal senso, ma i tempi potrebbero essere lunghi.