Il Cremlino liquida con freddezza, ma non rinuncia a replicare alle parole dell’attore americano Morgan Freeman: “un esaltato” lo definisce oggi il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. Il premio Oscar, spesso impegnato in ruoli centrali come presidente degli Stati Uniti o talora persino come Dio, sembra in difficoltà ormai a riconosce la differenza tra finzione e realtà. In un video diffuso in Internet, dichiara alla telecamera: “Siamo stati attaccati”, “Siamo in guerra”. L’attore sta parlando degli cyberattacchi coordinati, che le agenzie di intelligence Usa credono che la Russia abbia condotto contro gli Stati Uniti allo scopo di far eleggere Donald Trump. “Abbiamo bisogno che il nostro presidente parli direttamente con noi e ci dica la verità”, afferma Freeman, mentre si siede dietro una scrivania e trasmette il messaggio che lui e il collega e regista Rob Reiner desiderano recapitare a Trump. Reiner che, nei lontani anni 60, ha iniziato la sua carriera con un piccolo ruolo nel serial tv Batman, e che è oggi uno dei cineasti di punta di Hollywood, aveva già dichiarato alla Cnn il suo punto di vista assolutamente allineato a quello di Freeman. Quest’ultimo non ci va leggero: “I miei connazionali americani, durante le elezioni passate, sono stati attaccati dal governo russo”, afferma Freeman “con la voce più presidenziale che può”, scherza “the Daily Beast”. “Ho invitato il Congresso e la nostra comunità di intelligence a utilizzare tutte le risorse disponibili per condurre un’indagine approfondita per determinare esattamente come è successo”, aggiunge. Più gelido del solito replica dal Cremlino Peskov: “Come sapete, molte persone creative facilmente subiscono, cadono vittime di sovraccarichi emotivi, senza avere informazioni reali sullo stato reale dei fatti, sono vittime di esaltazione emotiva … Sapete, tutto questo non può essere preso sul serio perché è chiaro che tali affermazioni non sono basate su informazioni reali, sono esclusivamente di natura emotive”, ha detto Peskov commentando il video.
