Theresa May ha scelto Firenze per il suo discorso sulla Brexit nel quale lancia l’idea di un “accordo creativo, fantasioso” che escluda l’ipotesi di quelli stipulati con Canada e Norvegia perchè “possiamo fare meglio di questo” e “non partiamo da zero”. Firenze l’ha scelta perchè, come dice aprendo un intervento – che, nella cornice dell’ex scuola marescialli Carabinieri di piazza Santa Maria Novella, supera la mezz’ora – è, con la sua storia, un esempio. “Se abbiamo una mente aperta possiamo plasmare un futuro migliore per tutti i nostri popoli”, sottolinea, e proprio questo è, sostiene la premier britannica, il messaggio del Rinascimento. Perchè, in fondo, questo la Brexit deve essere secondo lei, un Rinascimento, “non una storia chiusa” ma l’inizio di “un nuovo rapporto tra Regno Unito e Ue” ed “io guardo al futuro con ottimismo”. Detto questo resta da capire ‘come’ organizzare “un’uscita senza intoppi” dall’Ue e come “cogliere un periodo di opportunità” per l’Ue e per la Gran Bretagna perchè “abbiamo il futuro a portata di mano e dobbiamo coglierlo”. La May mette qualche punto fermo e lancia un messaggio rassicurante ai cittadini europei che risiedono in Gran Bretagna: i loro diritti saranno rispettati e “garantiti anche in futuro”. In particolare la May definisce “preziosi” i 600 mila italiani che si trovano nel Regno Unito: “Vogliamo che rimaniate, siete per noi un valore, vogliamo che restiate. L’impegno è di assicurare che voi continuiate a vivere le vostre vite come prima”.
Ma il quadro legale resta complesso perchè la May anche da Firenze ribadisce che non sarà mantenuta la giurisprudenza della Corte europea di giustizia sulle dispute dei cittadini Ue, anche se i loro diritti saranno assicurati dalle corti britanniche. Altro nodo è quello della transizione. “Dal 29 marzo 2019 non saremo più parte dell’Ue, ma i nostri rapporti con l’Ue si potranno sviluppare in modo nuovo” ribadisce la May, rilanciando la proposta di “un periodo di attuazione degli accordi, una volta usciti dall’Unione europea”: “Ci sarà un limite temporale che potrà essere concordato in base all’articolo 50” e che sarà “un periodo che dovrebbe durare due anni ma potremmo anche anticipare”. Durante questo periodo “i cittadini europei che vorranno venire in Gran Bretagna potranno farlo ma chiederemo loro di registrarsi”. Un elemento questo che pone alla premier del partito conservatore non pochi problemi anche sul fronte interno tanto da essere incalzata dalla stampa britannica sull’effetto che la lunghezza di questo percorso potrebbe avere sugli elettori inglesi che hanno votato per la Brexit. Di certo, ribatte la May lanciando segnali più che distensivi all’Ue, “noi continueremo a rispettare i nostri impegni, non voglio che i nostri partner abbiano timore che dovranno pagare di più o ricevere di meno”.
Nei tre round di negoziati tra Ue e Gran Bretagna sulla Brexit “ci sono state frizioni” ammette la May nel suo discorso a Firenze nel quale tuttavia prevalgono le parole “fiducia” e “ottimismo” rispetto alle difficoltà della Brexit. “Se affrontiamo la questione con ambizione e creatività – osserva la premier britannica – possiamo fare molto insieme nel futuro, raggiungendo un accordo che è non solo nell’interesse dei cittadini britannici ma anche nell’interesse di tutti i cittadini dei ventisette paesi europei”. Certo, ribadisce, sono “i leader che devono stabilire quale sarà il tono dei rapporti ed io voglio che siano basati sulla fiducia” e grazie al lavoro dei capi negoziatori Barnier e Davis ci sono stati “enormi progressi su vari versanti”. Di fatti, in serata, lo stesso Michael Barnier loda lo “spirito costruttivo” del discorso di Firenze, che incassa il plauso del ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, con la May nella trasferta italiana. “Bruxelles? Mi auguro che tutti reagiscano con spirito di amicizia e di alleanza”, conclude la premier. Di soldi, dei famosi 20 miliardi di euro da mettere, secondo alcune anticipazioni giornalistiche, sul piatto del ‘divorzio’ dall’Ue, non si parla. E prima della partenza da Firenze c’è solo il tempo per una veloce visita all’antico convento domenicano della basilica di Santa Maria Novella e alla cappella dei Papi.