L’Ue preoccupata per condizioni carceri in Italia: “Livelli record”

L’Ue preoccupata per condizioni carceri in Italia: “Livelli record”
5 ottobre 2017

L’Europarlamento ha espresso preoccupazione per le condizione di detenzione nelle carceri di alcuni Stati membri e i “livelli record” di sovraffollamento, citando l’Italia tra i paesi in cui “la situazione rimane problematica”. Nel testo di una risoluzione adottata oggi a Strasburgo, i deputati europei hanno espresso il timore che il sovraffollamento nelle prigioni dell’Ue possa alimentare la radicalizzazione ed hanno chiesto alle autorita’ nazionali di optare per pene alternative al carcere ogni volta che e’ possibile. Secondo l’Europarlamento, che ha approvato la risoluzione sulle carceri con 474 voti a favore, 109 contrari e 34 astensioni, gli Stati membri dovrebbero migliorare le condizioni di detenzione, proteggere la salute e il benessere dei detenuti e del personale delle prigioni e favorire la riabilitazione. Per contribuire a prevenire la radicalizzazione, l’Europarlamento ha raccomandato di migliorare la formazione del personale, le pratiche di intelligence all’interno delle carceri, il dialogo inter-religioso e le cure psicologiche.

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Secondo i deputati europei, la carcerazione preventiva dovrebbe essere uno strumento a cui ricorrere solo in ultima istanza,d a utilizzare solo in casi legalmente giustificati, e da considerare inappropriato per le persone vulnerabili come i minori, gli anziani, le donne incinta e i malati gravi. Per le persone condannate che non rappresentano un serio pericolo per la societa’, l’Europarlamento chiede pene alternative al carcere, come gli arresti domiciliari, i servizi in comunita’ e il braccialetto elettronico. Nella risoluzione, i deputati europei incoraggiano gli Stati membri a fornire risorse adeguate per la modernizzazione delle carceri e a garantire ai detenuti programmi di attivita’ equilibrati e tempo fuori dalle celle. Nella motivazione del rapporto firmato dalla francese Joelle Bergeron, su cui l’aula non ha votato, si puo’ leggere che in termini di sovraffollamento “la situazione rimane problematica in alcuni Paesi, in particolare Ungheria, Belgio, Grecia, Spagna, Francia, Portogallo e Italia”.

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