Nel giorno del suo 60esimo compleanno (il 13 ottobre, ndr) Arturo Brachetti ha inaugurato un nuovo teatro nel centro di Torino “Le Musichall”, di cui il celebre transformista è direttore artistico. Un luogo che promette di essere un po’ café chantant, un po’ teatro di varietà, ma anche sala da ballo e soprattutto sarà aperto alle collaborazioni con compagnie teatrali provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti. “La stagione e gli eventi che si succederanno su questo palcoscenico saranno vari: teatro, circo, cabaret, music hall, varietà, chi più ne ha più ne metta, però dedicato all’intrattenimento intelligente, quindi non sempre cultura e noia, ma cultura con intelligenza”. “Non sarà solo teatro, ma ci saranno anche delle serate di tango dove toglieremo tutte le sedie in platea e si ballerà il tango, ci saranno serate di swing, delle serate in cui metteremo i tavolini e si potrà anche mangiare guardando lo spettacolo”.
Un’operazione artistica con un occhio attento al sociale quella di Le Musichall, che nasce dalla collaborazione tra Arte Brachetti e l’Opera Torinese del Murialdo, che si occupa di accoglienza e istruzione dei ragazzi poveri e abbandonati. “Il teatro è parte dell’opera del Murialdo, tant’è vero che sta esattamente sotto la chiesa del Murialdo. Quindi sarà anche un progetto sociale perché vorremmo insegnare un mestiere ai ragazzi disagiati, e intendiamo non solo ballerini o cantanti, ma anche macchinisti, siparisti, elettricisti, fonici, per continuare la missione di Murialdo, insegnare un mestiere a qualcuno”. Nato agli inizi del 900 come Teatro degli Artigianelli, oggi il teatro, che i torinesi negli anni ’80 e ’90 chiamavano Juvarra, torna a vivere con un nuovo nome e una nuova vocazione dopo una ventina d’anni di chiusura e tre anni di restauro, grazie al contributo di Compagnia Sanpaolo e Fondazione Cassa di risparmio di Torino (Crt).
Per Brachetti una sorta di ritorno a casa, appena 15enne, ha svelato, debuttò proprio qui, davanti ad una platea di coetanei che lo fischiarono senza pietà. In partenza per Parigi, l’artista torinese tornerà nelle pause della sua tournée e promette: “Sarò qui sempre aleggiante. Vedete quella porta chiusa lassù? Quello praticamente dovrebe essere il mio ufficio. Quindi come Giovanni Garinei che apriva la finestra e controllava il palcoscenico e i suoi artisti, io spero in un futuro settantenne spero di poter venire a controllare che tutto funzioni bene da là…”, ha concluso, toccandosi scaramanticamente. Il 20 ottobre con Nuova Barberia Carloni, spettacolo della compagnia Teatro Necessario, prende il via la stagione del teatro. Il 13 dicembre debutta “Gran Varietà” per la regia di Arturo Brachetti, con grandi ospiti per ora top secret.