Moody’s: incerte priorità prossimo Governo, crescita moderata

Moody’s: incerte priorità prossimo Governo, crescita moderata
17 ottobre 2017

La stabilizzazione delle banche tricolori e la maggior crescita economica del Paese, secondo l’agenzia statunitense, non eliminano le incertezze sulle prospettive di crescita a medio lungo termine, che restano solo “moderate”, mentre esiste una “notevole incertezza” sulle priorità economiche del prossimo Governo. Sono queste le motivazioni principali sottostanti alla decisione dello scorso 6 ottobre con la quale l’agenzia statunitense ha confermato il rating per l’Italia a Baa2, ma con prospettive negative. “Il governo – fa sapere Mooody’s – è riuscito a stabilizzare il settore bancario. Mentre il ripristino del settore per la salute richiederà tempo, il rischio di una crisi più profonda bancaria con un impatto significativo sul bilancio dello Stato sovrano è stato ridotto con le azioni del governo sulle banche più deboli all’inizio di quest’anno. Secondo gli analisti di Moody’s inoltre “l’economia italiana sta attualmente considerando una crescita più forte, dopo sei anni di risultati molto deboli, con la ripresa che è oggi sempre più ampia. Moody’s ritiene che le prospettive a breve termine per la crescita siano ora più forti di quanto l’agenzia di rating avesse previsto in precedenza. Ciò dovrebbe contribuire a stabilizzare le finanze pubbliche e prevenire un ulteriore aumento del rapporto debito pubblico nei prossimi anni”. Al tempo stesso, i rischi di ribasso per il merito creditizio dell’Italia rimangono elevati, portando l’agenzia di rating a mantenere la prospettiva negativa sulla valutazione Baa2. “Nonostante il recente miglioramento, le prospettive di crescita italiane resteranno probabilmente moderate nel medio periodo. Inoltre, rimane una notevole incertezza circa le priorità politiche del prossimo governo e il ritmo delle riforme fiscali e sostenibili per i prossimi anni. Una stabilizzazione del rating all’attuale valutazione Baa2 richiederebbe una strategia chiaramente definita per le riforme strutturali e un percorso di politica fiscale che offra la garanzia di una significativa e sostenuta riduzione dell’indebitamento del settore pubblico”. Ecco, più in dettaglio, gli elementi che hanno contribuito al giudizio di Moody’s e al conseguente rating.

IL GOVERNO E’ RIUSCITO A STABILIZZARE IL SETTORE BANCARIO 

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Secondo gli analisti di Moodys’ “La ricapitalizzazione precauzionale della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (MPS, rating a lungo termine a B1 stabile, rating del debito non garantito senior a B3 negativo, valutazione del credito di base a caa1) e la risoluzione di due altre banche più piccole a metà del 2017 hanno significativamente ridotto il rischio di una più profonda crisi bancaria nel paese. I costi per il governo dei suoi ultimi interventi bancari sono stati relativamente piccoli finora, con un totale di capitale apportato pari a 10,2 miliardi di euro (0,6% del PIL del 2017), già contabilizzati nel rapporto debito pubblico/Pil. Il governo ha inoltre esteso garanzie su obbligazioni e prestiti, con un valore nominale di 31,1 miliardi di euro (1,8% del PIL). In totale – sintetizza il rapporto – il governo ha stanziato fino a 20 miliardi di euro per la ricapitalizzazione e la fornitura di garanzie alle banche. Inoltre, sono in corso riforme dei gruppi bancari cooperativi e per migliorarne la governance e consentire l’ingresso di capitali privati. Le riforme adottate nel 2015 e nel 2016 mirano a migliorare la velocità e l’efficienza delle procedure di insolvenza e di risoluzione. La creazione di nuovi prestiti problematici (Npl) è in fase di rallentamento e le migliori condizioni di mercato hanno consentito ad alcune banche di dismettere i portafogli di crediti in sofferenza eliminandoli dal loro bilancio, anche se una pulizia su larga scala dei bilanci del settore bancario probabilmente richiederà molto tempo. L’attenzione di Moody si è dunque allontanata dal rischio di una crisi bancaria di sistema verso la domanda su quando il settore bancario sarà in grado di dare un notevole contributo positivo alla crescita italiana.

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