Tanto rumore per nulla. La commissione Antimafia non farà in tempo a controllare le liste dei candidati alle Regionali in Sicilia. O meglio, come fa sapere lo stesso organo parlamentare, il monitoraggio potrebbe concludersi anche dopo il 5 novembre, ovvero quando già i siciliani avranno eletto governatore e parlamento. Altro flop, in sostanza, che va ad arricchire il palmares di Rosy Bindi. La visita in Sicilia della presidente della Commissione Antimafia era stata annunciata in pompa magna, e per la quale erano state allertate prefetture e comitati elettorali. E così lo scorso tredici ottobre – a tre settimane dal voto – l’ex democristiana è sbarcata sull’Isola. In quell’occasione, sono state acquisite le prime valutazioni dei soggetti istituzionali coinvolti nelle procedure elettorali. Dalle audizioni – ha fatto sapere lo stesso organo parlamentare – con i presidenti delle commissioni elettorali regionale e circoscrizionali e con i prefetti delle nove province siciliane è emerso, tra le altre cose, l’inadeguatezza delle banche dati giudiziarie e la difficoltà di acquisire i certificati penali dei candidati per verificare le autocertificazioni. Notizia che ha fatto saltare in aria il leader del M5s, Luigi di Maio: “Chiediamo alla presidente dell’Antimafia Bindi di rendere noto l’elenco ufficiale degli impresentabili prima del voto”. “Ci hanno detto che c’è un problema tra le procure e la Commissione nel trasferire tutte le informazioni – ha sottolineato il candidato premier grillino -: non scherziamo, non facciamo ridere tutto il mondo, non ci prendano in giro dicendo che c’è un problema a reperire le informazioni e che l’elenco sarà dato solo dopo le elezioni”. Una situazione pirandelliana, se si pensa che la commissione Antimafia potrebbe terminare il controllo delle liste per stanare eventuali “impresentabili” dopo le elezioni. Ed è una stessa nota dell’ufficio di presidenza dell’organo parlamentare a far sapere che la relativa procedura “prossimamente sarà resa più celere da nuovi sistemi informatici, quindi il monitoraggio non potrà concludersi entro il 29 ottobre, termine fissato dalla Commissione per non arrivare troppo a ridosso delle elezioni, e verosimilmente nemmeno entro la data del 5 novembre”. Dunque, sulle liste siciliane l’oracolo di San Macuto si pronuncerà a urne chiuse ed elezioni finite. Come dire, ancora una volta la Bindi sbaglia bersaglio. Come è successo in Campania, per dirne un’altra, dove nella lista degli “impresentabili” stilata dalla stessa Commissione antimafia sono finiti i candidati alle Regionali Vincenzo De Luca e Sandra Lonardo, moglie dell’ex ministro Clemente Mastella. L’ex sindaco di Salerno a causa di una condanna in primo grado per abuso d’ufficio. Ma poi l’attuale governatore della Campania è stato assolto. Apriti cielo: “Quello che fece la Bindi è stata una cosa infame” ha replicato a tempo debito De Luca. La Lonardo, invece, come ha dichiarato lei stessa alcune settimane fa, è finita nella lista degli “impresentabili” “senza nessuna condanna”. “Rosy Bindi dovrebbe dimettersi se ha una coscienza, ma non ne ha – ha tuonato la moglie di Mastella -. Ha giocato con la vita delle persone. Quantomeno dovrebbe chiedermi scusa”. Cosa che la Bindi non vuol sentir parlare: non ho “da rivolgere scuse a nessuno, perché, come è stato ampiamente accertato addirittura in sede giudiziaria, il comportamento della Commissione parlamentare” è “stato ritenuto ineccepibile”. Un fatto è certo: anche la Lonardo, definita “impresentabile”, poi è stata assolta.