Il Tribunale penale internazionale dell’Aia ha condannato all’ergastolo Ratko Mladic, l’ex capo militare serbo bosniaco soprannominato il “Macellaio dei Balcani”. Mladic è stato riconosciuto colpevole di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità per il conflitto in Bosnia del 1992-1995. Il processo all’uomo che è stato ribattezzato il “Macellaio dei Balcani” è stato l’ultimo di fronte al Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia, che si prepara a chiudere i battenti il mese prossimo. Il processo è stato uno dei più lunghi della storia, a causa della vastità delle accuse, della quantità di prove (compresi 592 testimoni) e dei vari tentativi della difesa di ritardare o far terminare il procedimento giudiziario. La corte lo ha giudicato colpevole per dieci capi di imputazione che comprendono genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi durante la guerra del 1992-1995, che ha provocato 100mila morti e 2,2 milioni di sfollati, mentre le divisioni etniche mandavano in frantumi l’ex Jugoslavia. Ma non lo hanno trovato colpevole di genocidio in molti comuni. “Per aver commesso questi reati, l’aula condanna il signor Ratko Mladic all’ergastolo”, ha dichiarato il presidente Alphons Orie, che ha aggiunto che i crimini presi in considerazione sono “tra i più atroci conosciuti dal genere umano”. Dopo le voci su un possibile boicottaggio dell’udienza, l’ex generale – 74 anni – è arrivato al tribunale all’Aia, mostrando il pollice alzato. Poco dopo è stato però espulso dall’aula, quando è andato in in escandescenze e ha accusato i giudici di mentire; prima gli stessi giudici si erano rifiutati di aggiornare il processo per l’alta pressione sanguigna dell’imputato. “Stanno mentendo, stanno mentendo, non mi sento bene”, ha gridato Mladic, prima di essere portato fuori da due guardie di sicurezza Onu su ordine del giudce Alphons Orie, che ha rifiutato di interrompere la lettura della sentenza invocata per un malessere addebitato all’alta pressione.
Mladic farà appello contro la condanna all’ergastolo, ha annunciato il figlio, che ha definito la sentenza della corte dell’Aja “propaganda di guerra”. “Questa sentenza è ingiusta e contraria ai fatti e la combatteremo in appello per dimostrare che questa sentenza è sbagliata”, ha detto Darko Mladic ai giornalisti, poco dopo che suo padre è stato giudicato colpevole di dieci capi di imputazione, compresi genocidio e crimini di guerra per il conflitto del 1990 nei Balcani. “Oggi la giustizia è stata sostituita dalla propaganda di guerra”, ha detto Darko Mladic. Nella prima parte della lettura del verdetto sono state riconosciute colpe di Mladic nel massacro di Srebrenica. “Le circostanze furono brutali, quanti provarono a difendere le loro case furono affrontati con spietata forza, c’erano esecuzioni di massa e alcune vittime morirono dopo essere state picchiate”, ha detto Orie, elencando i fatti contestati a Mladic. “Molti degli autori della cattura di musulmani bosniaci hanno mostrato poco o nessun rispetto per la vita umana, o per la dignità”. Il verdetto odierno era atteso da decine di migliaia di vittime nella regione e in tantissimi si sono radunati all’esterno del tribunale dell’Aia, molti stringendo la foto dei cari morti o ancora tra i 7mila dispersi. I magistrati hanno sostenuto che Mladic e la sua controparte politica, Radovan Karadzic, cercarono di promuovere una pulizia etnica per “rimuovere permanentemente” musulmani bosniaci e croati dalle zone rivendicate dai serbi di Bosnia. Le vittime e le famiglie bosniache si sono dette “parzialmente soddisfatte” del verdetto di colpevolezza nei confronti di Ratko Mladic, l’ex comandante dei serbi di Bosnia condannato all’ergastolo dal Tribunale penale internazionale dell’Aia. “Sono parzialmente soddisfatta. È superiore alla condanna per (Radovan) Karadzic. Non lo hanno però giudicato colpevole dell’accusa di genocidio in alcuni villaggi”, ha dichiarato Munira Subasic, presidente dell’associazione “Madri di Srebrenica”. Mladic è stato giudicato colpevole di genocidio per il massacro nel 1993 in cui furono uccisi quasi 8mila uomini e bambini musulmani.
Amnesty International ha dichiarato che la condanna odierna dell`ex leader militare serbo bosniaco Ratko Mladic per crimini di diritto internazionale – tra cui genocidio, crimini contro l`umanità e crimini di guerra – fornisce giustizia dopo oltre 20 anni alle decine di migliaia di vittime del conflitto armato della prima metà degli anni Novanta in Bosnia ed Erzegovina. Condannandolo all`ergastolo, il Tribunale penale internazionale per l`ex Jugoslavia ha riconosciuto le responsabilità individuali di Mladic, in quanto comandante dell`esercito serbo bosniaco, così come la sua partecipazione a un`impresa criminale volta a terrorizzare la popolazione di Sarajevo ed eliminare la popolazione musulmano bosniaca di Srebrenica. “Questo verdetto storico segna un passaggio importante nella giustizia internazionale e invia al mondo un messaggio potente: l`impunità non può e non sarà tollerata”, ha dichiarato John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l`Europa. “Seppure non pone fine alla sofferenza dei parenti delle vittime che avevano atteso questo giorno da più di 20 anni, la sensazione di aver ottenuto giustizia potrà dar loro qualche forma di conforto”, ha commentato Dalhuisen. “Il verdetto di oggi pone fine ai tentativi di Mladic di evadere le sue responsabilità per la morte, lo stupro e la deportazione di migliaia di vittime musulmane bosniache e croato bosniache. È anche un importante monito: 20 anni dopo la fine della guerra della Bosnia Erzegovina, restano migliaia di scomparsi e molte vittime e i loro parenti continuano a vedersi negate giustizia, verità e riparazione”, ha concluso Dalhuisen. La condanna per genocidio di Ratko Mladic rappresenta una “vittoria epocale per la giustizia” ha annunciato il responsabile dei diritti umani delle Nazioni Unite, che ha definito “l’incarnazione del male” l’ex comandante dei serbi di Bosnia. “Il verdetto odierno è un monito per l’autore di crimini del genere che non sfuggiranno alla giustizia, non importa quanto potenti possano essere o quanto tempo possa volerci. Saranno giudicati responsabili”, ha dichiarato Zeid Ra’ad al Hussein in un comunicato, dopo che Mladic è stato condannato all’ergastolo per genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra.