Federico Ghizzoni, ex ad di UniCredit, gli ex ministri del tesoro, Giulio Tremonti, Vittorio Grilli e Fabrizio Saccomanni, ed i tre rinviati a giudizio delle banche venete, Gianni Zonin, Vincenzo Consoli e Pietro D’Aquì, saranno auditi dalla Commissione d’inchiesta sulle banche entro il 22 dicembre. Le modalità delle audizioni degli ex amministratori delle banche venete saranno sottoposte ai voti in una riunione della commissione in programma domani che dovrà deliberare se consentire la ripresa audiotelevisiva o vietarla secretando gli interventi di Zonin, Consoli e D’Aquì. Si è risolto con questa decisione il duello in Commissione sull’audizione di Ghizzoni dopo una burrascosa riunione ieri ha portato a rinviare ad oggi nel corso la ricerca di una soluzione. L’oggetto dello scontro era l’audizione di Ghizzoni dopo le rivelazioni dell’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli sul caso che coinvolge Maria Elena Boschi. Il Pd per accettare l’audizione di Ghizzoni aveva chiesto di audire anche gli ex amministratori delle banche venete su cui però c’era la contrarietà dello stesso presidente della Commissione Pier Ferdinando Casini che paventava il rischio di dare un palcoscenico a soggetti indagati.
Il Pd, che ha ottenuto che sfileranno davanti ai commissari anche ha comunque rassicurato che non c’è il rischio di dare visibilità a queste persone. “Comprendo la posizione di Casini ma sono certo che saprà gestire la situazione: non ci sarà nessun comizio, siamo in grado di gestire la situazione ed evitare un palcoscenico” per i soggetti indagati nell’ambito delle vicende delle banche venete che saranno auditi dalla commissione d’inchiesta sugli istituti bancari. E’ quanto ha affermato il presidente del Pd, Matteo Orfini, al termine dell’ufficio di presidenza della Commissione. Il calendario delle audizioni quindi si infittisce perché come da programma giovedì 14 sarà ascoltato il presdidente della Consob Giuseppe Vegas, il 15 il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e il 18 il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.