Archiviati, ma non dimenticati. Si è aperta a Mosca “I Romanov e la Santa Sede: 1613-1917”, esposizione che per la prima volta vede gli Archivi Vaticani e gli Archivi della Federazione russa lavorare a stretto contatto. Si parla di relazioni diplomatiche tra i due stati, che risalgono a prima dell’inizio della dinastia Romanov. Non a caso per l’occasione sono giunti nella capitale russa pezzi di raro pregio. Il nunzio apostolico in Russia, Celestino Migliore, ha inaugurato l’esposizione. Marina Sidorova, curatrice della mostra, per spiegarla parte da uno dei pezzi centrali che in genere non lascia le mura dell’Archivio della politica estera della Russia zarista. “All’epoca dello zar Nicola I venne sottoscritto un documento unico per tutta la storia delle relazioni tra la dinastia Romanov e la Santa sede. Stiamo parlando di quello che viene indicato come concordato del 1847 grazie all’incontro tra l’imperatore russo e Papa Gregorio XVI. In quell’anno il 13 e 15 dicembre i due si incontrarono, poterono parlare e scambiarsi opinioni. Il primo faccia a faccia durò oltre un’ora, il secondo 45 minuti. Parlarono di molte cose, a partire dalla condizione della Chiesa cattolica in Russia”. Ma le epoche affrontate sono moltissime, si spazia da Caterina II a Paolo I, noto per la sua passione per l’Ordine dei Cavalieri di Malta. Iniziando dalle origini, ossia da quando la dinastia Romanov non esisteva ancora, ma i rapporti tra gli zar e il Santo Padre erano già attuali.