La biodiversita’ del mare calabrese ha regalato ancora una volta una scoperta eccezionale. Dopo il ritrovamento nel 2009 della foresta di corallo nero nei fondali delle acque prospicenti Scilla, a cura dei tecnici dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, i biologi marini dell’Unita’ Organizzativa Marine Strategy dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria hanno trovato e documentato vaste colonie di un importante madreporario arborescente. La scoperta nei fondali della baia di Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, a una profondita’ di circa 80 metri. “E’ un tipo di corallo – spiegano Fabrizio Fabroni e Gianluca Pizzonia, che hanno coordinato le attivita’ di studio – che si sviluppa in zone con determinate condizioni ecologiche. Si tratta di una specie considerata molto rara e vulnerabile nella lista dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura e segnalata raramente nell’area del Tirreno Meridionale. Non siamo meravigliati piu’ di tanto; durante le molteplici campagne oceanografiche che stiamo svolgendo, nei fondali delle coste calabresi piu’ volte si sono rivelati habitat estremamente interessanti”. “Grazie all’utilizzo di un veicolo robotizzato subacqueo con controllo remoto di superficie – racconta Alfredo Amoruso, coordinatore tecnico delle attivita’ – siamo in grado di indagare in tempo reale su fondali con profondita’ non accessibili altrimenti, ottenendo immagini video e foto ad alta definizione e acquisendo moltissime informazioni di alta valenza scientifica”. “La scoperta e’ avvenuta nel corso del programma di monitoraggio denominato Marine Strategy Framework Directive – aggiunge Emilio Cellini, dirigente dell’Unita’ Operativa Marine Strategy che ha sede operativa presso il Dipartimento Arpacal di Crotone – programma affidato su direttiva della Comunita’ Europea al Ministero dell’Ambiente che vede l’Arpacal come agenzia capofila della sottoregione Mar Ionio-Mediterraneo Centrale con funzioni di coordinamento”.