Mattarella mantiene Gentiloni in carica. Gli scenari possibili

Mattarella mantiene Gentiloni in carica. Gli scenari possibili
Paolo Gentiloni
28 dicembre 2017

Un governo che rimanga in carica per i provvedimenti piú importanti e per le cose urgenti, in attesa che si svolgano le elezioni e si formi un nuovo esecutivo. E´questo quanto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella avrebbe indicato oggi al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, salito al Quirinale per dichiarare chiuso il suo mandato e di fatto concludere la XVII legislatura. Senza dimettersi. Gentiloni é salito al Colle nel primo pomeriggio, dopo la consueta conferenza stampa di fine anno, dove aveva sostanzialmente anticipato ai giornalisti la sua posizione. Il Presidente, come lasciato intendere nelle scorse settimane, non ha chiesto a Gentiloni le sue dimissioni, ma – considerando anche le difficoltá evidenti per il raggiungimento di una nuova maggioranza dalle elezioni del 4 marzo, come deciso dal Consiglio dei ministri – lo ha confermato in carica per affrontare e gestire le cose urgenti, per affrontare provvedimenti importanti da approvare, a partire dal Def previsto per aprile e dalla gestione delle crisi internazionali.

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Una soluzione, questa del mantenere Gentiloni fattivamente in carica al di lá della consueta ordinaria amministrazione, che sembra essere necessaria per mantenere un premier nel pieno esercizio delle sue funzioni e in grado di affrontare ogni questione si proponesse. Anche strettamente politica. Sembra essere oramai altamente improbabile infatti che dopo il 4 marzo nessun partito potrá raggiungere la maggioranza richiesta dalla legge elettorale per poter esprimere un governo. Questo comporterebbe l´ impossibilitá di dare al Paese un nuovo esecutivo, lasciando l´Italia in una situazione di perenne, instabile campagna elettorale. In tal caso inoltre servirebbero nuove consultazioni da parte del Capo dello Stato dopo le elezioni del 4 marzo, per individuare una maggioranza a sostegno di un nuovo governo, nuove trattative tra i partiti e possibili nuove elezioni: a giugno-luglio (come alcuni giá sollecitano, anche se la scadenza appare particolarmente difficile), oppure a ottobre-novembre. Per arrivare a questo periodo quindi sarebbe necessario in ogni caso la presenza di un governo presente e nei pieni poter per gestire il Paese e alcune indifferibili scadenze.

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