Fra le porte larghe come fra i pali stretti, chiamatela pure manifesta superiorità. Mikaela Shiffrin dà l’ennesimo saggio della sua classe sulla Podkoren3, portando a casa la sesta vittoria della carriera in gigante, la seconda stagionale dopo quella di Courchevel a cui si aggiungono gli altri sei successi raccolti da novembre ad oggi fra slalom, discesa, parallelo e City Event. La 22enne americana sta cannibalizzando la stagione di Coppa del Mondo, dimostrandosi anche a Kranjska Gora – dove non aveva mai vinto – di almeno due gradini sopra rispetto al resto della concorrenza. Veloce, pulita, perfetta: la Shiffrin danza sulla neve slovena dimostrando ormai di aver raggiunto il top anche in una specialità dove in passato si era tolta sì qualche soddisfazione ma senza mai dominare come le accadeva nello slalom. Già al termine della prima manche non c’è più suspence: 86 centesimi rifilati a Tessa Worley, dal secondo a salire i distacchi delle altre, con la Shiffrin che completa l’opera nella seconda parte di gara gestendo il vantaggio senza correre rischi e centrando la vittoria numero 39 in coppa. La giovane americana spadroneggia in classifica generale dove tocca quota 1181 punti, a +647 su Viktoria Rebensburg, oggi 11esima, e +677 su Petra Vhlova. E in gigante allunga (385 contro 330) su Tessa Worley, anche oggi relegata al secondo posto dopo Soelden e Courchevel. Splendido terzo posto per una ritrovata Sofia Goggia, al terzo podio in questa stagione – il 16esimo in carriera – dopo i due di Val d’Isere ma il primo fra le porte larghe da quello ottenuto nel marzo scorso sulle nevi di Aspen.
“Sono super contenta, quasi come per il mio primo podio a Killington – le sue parole – Ho iniziato male la stagione, ma con il lavoro si migliora sempre. Sono partita in sordina oggi, poi ho cercato di raddrizzare e attaccare: voto positivo soprattutto per l’atteggiamento”. La finanziera bergamasca, in ombra nella prima parte di gara dove chiude ottava, tira fuori gli artigli nella manche decisiva (quarto parziale), facendo la differenza nell’ultimo tratto di pista dove molte altre invece falliscono. Fra queste anche Federica Brignone, che passa da quinta a sesta: qualche errore di troppo per la carabiniera valdostana che sperava in qualcosa di più dopo la gioia di Linz. “Sono io che devo adattarmi al tracciato, bisogna andare forte ovunque. Secondo me non era un tracciato da gigante, io comunque non sono riuscita ad ottenere quello che volevo. Ho commesso un errore di valutazione nella parte finale della prima manche”. Per quanto riguarda le altre azzurre, Luisa Matilde Maria Bertani e Roberta Melesi si fermano alla prima manche, Manuela Moelgg esce nella seconda (era 21^) mentre Irene Curtoni e Marta Bassino non fanno meglio del 23esimo crono. Domani nuova gara sulla pista slovena: tocca allo slalom con primo round alle 9.30.