Resta alta la tensione nel centrodestra sulla ripartizione dei collegi maggioritari. Con la ‘quarta gamba’ sempre sul piede di guerra perchè si considera penalizzata dall’accordo raggiunto tra i ‘soci maggiorenti’ della coalizione, che assegnerebbe il 45% dei seggi a Forza Italia, il 36% alla Lega, il 15% a Fratelli d’Italia e il restante 4 % (con 13 uninominali) a ‘Noi con l’Italia’. Raffaele Fitto e Lorenzo Cesa minacciano di correre da soli e attendono un chiarimento dagli alleati, in primis da Silvio Berlusconi, che ancora non sarebbe arrivato. Questa sera il tavolo nazionale del centrodestra è tornato a riunirsi nella sede azzurra, in piazza San Lorenzo in Lucina. All’incontro, però, non c’erano i leader di Nci, solo gli emissari di Fi Lega e Fdi, che non avrebbero trovato alcun compromesso per garantire pari dignità politica ai centristi. Nonostante le rassicurazioni del Cav a Fitto e Cesa (‘me ne occuperò io, parlerò con Lega e Fdi’, avrebbe detto l’ex premier), niente di nuovo all’orizzonte. Sarà una notte di trattative e fino all’ultimo non sono escluse sorprese. C’è chi scommette che alla fine Berlusconi possa farsi carico lui del problema attraverso la ‘cessione’ di alcuni uninominali di Forza italia ai centristi, pur di evitare rotture controproducenti e gravi ripercussioni in termini di consenso al Sud, specialmente in Sicilia e Puglia, da sempre bacini elettorali di riferimento dell’Udc e dei fittiani. Questa ipotesi, però, potrebbe provocare la dura reazione di Fi, alle prese con il rischio sovraffollamento per l’assegnazione dei seggi più appetibili. Intanto, in mancanza di un accordo, ‘Noi con l’Italia’, raccontano, potrebbe anche presentare propri candidati alle regionali: Maurizio Lupi in Lombardia, Michele Iorio in Molise e Renzo Tondo nel Friuli. Pronto un nome pure nel Lazio.