Farnesina sconsiglia viaggi a Malé

7 febbraio 2018

Il piccolo arcipelago turistico delle Maldive rimane nel caos politico, con lo stato d’emergenza dichiarato a inizio settimana per 15 giorni, dopo l’arresto del presidente della Corte suprema, con l’opposizione che reclama un intervento internazionale per destituire il presidente Abdulla Yameen, che da parte sua denuncia un complotto. La bagarre politica, che sembra tutt’altro che vicina alla conclusione, ha indotto diversi Paesi a introdurre ‘travel warning’ per le Maldive. Attraverso il suo portale “Viaggiare sicuri”, la Farnesina sconsiglia “i viaggi non strettamente necessari verso la capitale” Malè. Il presidente della Corte suprema Abdulla Saeed e un altro giudice sono stati arrestati martedì per “corruzione” da poliziotti pesantemente armati, cinque giorni dopo che l’Alta corte aveva inflitto un duro colpo al “regime” cancellando le condanne a nove oppositori di alto profilo. Intanto sul presidente Yameen sono “piovute” le critiche della comunità internazionale – Italia compresa – per il rifiuto di dare seguito alla sorprendente ordinanza della scorsa settimana della Corte Suprema, che prevedeva la scarcerazione dei suoi oppositori politici e l’annullamento della condanna dell’ex capo di Stato Mohamed Nasheed, divenuto oppositore in esilio. Nasheed, leader dell’opposizione in esilio, ha annunciato che si candiderà contro Yameen nelle elezioni presidenziali in programma nel 2018 e la sentenza della Corte Suprema era sembrata spianare la strada al suo ritorno nell’isola. Ma martedì, i tre giudici della Corte Suprema rimasti in carica hanno reintrodotto la sua controversa condanna per terrorismo del 2015, oltre a fare marcia indietro sulla loro precedente ordinanza che prevedeva il rilascio di altri otto prigionieri politici.

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