L’Athletica Vaticana, la squadra di maratoneti della Santa Sede, “adotta” due giovani migranti del Gambia e del Senegal, ospiti della cooperativa “Auxilium” a Castelnuovo di Porto. In Vaticano, presso il Pontificio Consiglio per la Cultura, sono state consegnate le due canottiere bianco-gialle, i colori del Vaticano. Un gesto di accoglienza, solidarietà e concreta integrazione attraverso lo sport, per rilanciare gli appelli del Papa. Come spiega monsignor Melchior Sanchez de Toca, sottosegretario del Pontificio consiglio della cultura, primo ‘maratoneta doc’ della squadra. “È il segno dell’amicizia sportiva da una parte e in secondo luogo per passare dai grandi discorsi dell’accoglienza, della cura dei rifugiati e migranti, alla pratica. Il Papa lo ha detto recentemente: lo sport è uno strumento potentissimo di inclusione, di ispirazione e di impegno per il cambiamento sociale. Accogliere questi due amici è il nostro piccolo contributo”. I due neo-atleti sono Jallow Buba e Ansu Sise. A fare gli onori di casa è stato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura. “La cultura è diventata oramai il grande linguaggio universale, non soltanto tra i popoli ma persino tra le generazioni. In secondo luogo la cultura rappresenta anche grandi valori che sono quelli della realizzazione piena di se stessi, del proprio corpo, delle capacità, della ricerca con tutte le energie insite a questa mirabile architettura del corpo umano. Lo sport lo rappresenta in maniera particolarmente incisiva”.