“BR”, imbrattata lapide via Fani. Procura Roma attende informativa

“BR”, imbrattata lapide via Fani. Procura Roma attende informativa
Iimbrattata con la scritta BR la lapide di via Fani a Roma
22 marzo 2018

Ancora un oltraggio ai monumenti in ricordo di Aldo Moro e degli agenti della sua scorta. La nuova lapide intitolata ai Martiri del 16 marzo 1978, inaugurata dalla sindaca Virginia Raggi in occasione dell’anniversario della strage di via Fani, e posta a un centinaio di metri dal luogo in cui avvenne l’agguato, e’ stata imbrattata nella notte da ignoti con le scritte “B.R.” a caratteri cubitali.  E’ stata una pattuglia della stazione dei carabinieri di Monte Mario a scoprire la scritta, mentre controllava la zona. Un primo commento da Gero Grassi, Pd, della commissione Moro: “Questo e’ il rispetto verso i morti. Si continua ad inneggiare alle Brigate Rosse dimenticando lo Stato di diritto. Attenzione la sottovalutazione e’ pericolosa”. Solo un mese fa, il 21 febbraio scorso, un’altra scritta oltraggiosa era comparsa in via Fani: “A morte le guardie”. La scritta in quell’occasione, in vernice nera e con a lato disegnate una svastica e una runa, fu ritrovata intorno alle 7.15 del mattino sul basamento di cemento della lapide commemorativa. La targa infatti era stata rimossa per lavori di restauro in occasione del quarantennale dell’agguato. Intanto, la Procura di Roma e’ in attesa di una informativa da parte dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale che stanno svolgendo una serie di rilievi dopo la scoperta della scritta, con vernice rossa, inneggiante alle Brigate Rosse che ha imbrattato la lapide che ricorda la strage di via Fani. I militari dell’Arma stanno esaminando i filmati delle telecamere di zona e raccogliendo le dichiarazioni di qualche testimone. Un procedimento contro ignoti e’ stato aperto questa mattina dal pm di turno esterno, Giorgio Orano. Un analogo fascicolo, per il reato di ‘imbrattamento e deturpamento di cose altrui’, era stato avviato dalla Procura circa un mese fa quando la base di cemento della targa commemorativa di Moro e della sua scorta era stata oltraggiata dal disegno di una svastica e dalla scritta ‘A morte le guardie’.

LE REAZIONI

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“L’oltraggio alla memoria di Aldo MORO e degli uomini della sua scorta e’ un gesto infame che offende tutta la nostra comunita’”. Lo scrive su twitter Maurizio Martina, segretario reggente Pd.

“Un altro sfregio: ancora una volta la memoria delle vittime di via Fani viene oltraggiata. Un mese fa sul monumento in costruzione una vergognosa scritta ‘A morte le guardie’ aveva indignato l’Italia. Oggi un messaggio ancora piu’ sinistro: le iniziali delle Brigate Rosse hanno imbrattato la lapide che ricorda una delle pagine piu’ buie della Repubblica”. Cosi’ Raffaele Fitto presidente di Noi con l’Italia. “Ma oggi oltre lo sdegno e la condanna un forte rammarico: il 16 marzo scorso, nel 40esimo anniversario, abbiamo assistito in tv e letto sui giornali alla parata degli ex brigatisti che raccontavano come avevano ideato e portato a termine il rapimento e la morte di Aldo MORO. Nessuna intenzione di chiedere scusa alle famiglie delle vittime e a tutti gli italiani, ma addirittura il puntare il dito, come ha fatto l’ex brigatista Balzerani, contro le vittime che avevano fatto della tragedia un ‘mestiere’… Vergognoso!”, aggiunge Fitto.

“Al di là delle diversità delle idee politiche, chi si permette di imbrattare la lapide di uno statista morto ammazzato dalle Brigate Rosse rievocandone le iniziali o è un cretino o è un criminale. Le Istituzioni devono rispondere con assoluta fermezza perché evidentemente gli atti vandalici e le violenze non sono finite con la campagna elettorale”. È quanto afferma la parlamentare di FdI, Daniela Santanchè.

“Solo pochi giorni fa era stato inaugurato il monumento per onorare la memoria di Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Francesco Zizzi, Giulio Rivera caduti in via Fani il 16 marzo 1978, ed e’ purtroppo sorprendente che dopo le dichiarazioni della brigatista Balzerani un nuovo oltraggio infanghi la memoria delle vittime”: e’ quanto afferma – in una nota – l’avvocato Valter Biscotti che assiste i familiari degli uomini della scorta di Moro caduti in via Fani. “Non e’ un episodio da sottovalutare – osserva l’avvocato Biscotti – in quanto dai processi ultimi alle BR, ed in particolare agli omicidi Petri, Biagi e D’Antona, si evince che non tutti i brigatisti furono catturati e che qualche spezzone sia rimasto nel silenzio operativo. Ecco perche’ non bisogna mai abbassare la guardia ritenendo il fenomeno brigatista una cosa del passato”.

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“Chi nel buio della notte ha vilmente imbrattato la lapide di Aldo Moro con le iniziali delle Brigate Rosse deve ricevere la condanna unanime di tutta la societa’ civile, che non può più tollerare questa tenebrosa violenza che potrebbe essere preludio di qualcosa di peggiore. La vigilanza sia massima, l’attenzione pure. Sono certa che i Carabinieri stanno facendo il possibile per identificare i responsabili ma anche la politica deve far sentire la sua voce. Ogni forma di violenza va fermata. Tolleranza zero verso quest’uso criminale della lotta politica”. Lo dichiara la parlamentare di FI, Renata Polverini.

“Un crimine contro la memoria oltraggiare le vittime di via Fani. La Cisl condanna questo atto di vandalismo preoccupante. C’è un brutto clima nel Paese. Serve unità del mondo del lavoro contro gli estremismi”. Lo scrive su twitter la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando il nuovo atto vandalico in via Fani alla lapide in ricordo di Aldo Moro e della sua scorta.

“Miserabili. Chi cerca di oltraggiare la memoria di Aldo Moro e della sua scorta non sarà mai più forte della nostra democrazia. Un abbraccio alle famiglie ancora una volta sottoposte ad ignobili gesti”. Lo scrive su Twitter la ministra per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, dopo il danneggiamento inferto alla stele in memoria della scorta dello statista, sequestrato in via Fani 40 anni fa.

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“Quanto e’ successo stanotte in via Fani, dove la lapide commemorativa della strage che ha portato al rapimento e alla successiva condanna a morte di Aldo Morto, non solo e’ ripugnante, e’ un gesto vile e infame, ma e’ anche un inquietante termometro di un escalation di rigurgito eversivo che lo Stato sta sottovalutando”, avverte il parlamentare della Lega, Roberto Calderoli. “Nel giro di pochi giorni e’ stata imbrattata la targa che ricordava i martiri della scorta di Moro trucidati in via Fani, abbiamo visto tutti i capi storici della colonna romana che pianifico’ ed esegui’ sia la strage di via Fani che il rapimento e l’uccisione di Moro, andare in tv, pontificare, predicare, offendere la memoria e le famiglie delle vittime. E ora – aggiunge il senatore della Lega – la scritta BR in rosso sulla lapide di via Fani. Attenzione a sottovalutare questi segnali inquietanti”. “Un’ultima considerazione: ma possibile – domanda – che un luogo simbolo come via Fani, nel quarantennale di quei terribili giorni, non fosse adeguatamente presidiato o almeno sorvegliato da telecamere per immortalare i responsabili di questo che per me e’ un attentato. Qualcuno al Viminale ha una risposta da darmi?”.

“I vili appaiono sempre di notte. Gente senza coraggio, sostenitori di criminali che sono stati condannati dalla storia, non solo perché arrestati, ma perché il loro criminale disegno politico è fallito”. Lo dice il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, a Bruxelles, a proposito dell’imbrattamento con una scritta in vernice rossa del monumento alle vittime della strage di via Fani, a Roma. “Non può esserci nessuna solidarietà né alcuna comprensione per chi ha militato nelle Brigate Rosse e in qualsiasi organizzazione terroristica, seminando sangue, odio e vittime innocenti in Italia e anche in altri Paesi europei”, conclude Tajani.

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