In migliaia alla “March for our lives” contro le armi in Usa

24 marzo 2018

In Usa e’ il giorno degli studenti contro le armi, gli eventi nell’ambito della March for Our Lives: la manifestazione storica voluta espressamente dagli studenti sopravvissuti all’ultima terribile strage in una scuola, quella di Parkland, in Florida (17 le vittime di un ex studente disadattato e con turbe) e che e’ divenuta un evento nazionale. Studenti, insegnanti, genitori e sopravvissuti sono gia’ cominciati a confluire per le strade di Washington, per la manifestazione-clou, dinanzi alla Casa Bianca e che potrebbe da sola richiamare mezzo milione di persone nella capitale. L’evento e’ stato preparato per settimane da quanti ritengono che la Casa Bianca e il Congresso non abbiano fatto abbastanza per limitare il proliferare delle armi e fermare le stragi; e hanno deciso di scendere in piazza contro la potente National Rifle Association, la lobby delle armi. Ma eventi sono attesi in tutto il Paese. L’iniziativa ha raccolto il sostegno di molte celebrita’ di Hollywood. In prima fila Oprah Winfrey, Justin Bieber, Steven Spielberg e la coppia George e Amal Clooney che hanno anche robustamente finanziato l’organizzazione. Saranno oltre 800 le marce collegate che si terranno negli Stati Uniti: da Washington a New York (appuntamento a Central Park), da San Francisco a Los Angeles, passando per Seattle. Proprio la coppia George ed Amal Clooney sono idealmente con le centinaia di migliaia di giovani per chiedere una migliore regolamentazione del diritto alle armi e una maggiore sicurezza nelle scuole.

Lo hanno detto gli stessi Clooney in una toccante lettera inviata agli studenti del liceo di Parkland, in Florida, teatro dell’ultima strage in una scuola americana. La lettera e’ stata la risposta a un’intervista chiesta dai ragazzi di”Eagle Eye’, il giornale studentesco della Marjory Stoneman Douglas High School, la scuola in Florida; in questa giornata cosi’ speciale, i ragazzi-giornalisti sono ‘guest editing’ della pagina web della versione Usa del Guardian, che sta seguendo in diretta gl eventi. L’attore non ha concesso l’intervista ma ha inviato il biglietto. “Amal e io siamo al 100% con voi, pronti a marciare con voi a Washington. Ma entrambi sentiamo in maniera molto forte che questo e’ la vostra marcia, il vostro momento. I giovani stanno facendo quello che non fanno gli adulti e questo e’ stato lo strumento piu’ efficace”. “Amal e io siamo al vostro fianco, a sostenervi, a ringraziarvi. Ancora una volta mi rendete orgogliosi del mio Paese”. A febbraio, pochi giorni dopo la strage di Parkland, annunciando che avrebbero partecipato alla marcia di Washington, i Clooney avevano donato mezzo milione di dollari alla causa. Nel giorno della marcia anti-armi, in piccolo gruppo di contro-manifestanti ha picchettato la parte anteriore del Trump International Hotel, a Washington, a favore del Secondo emendamento della Costituzione americane. Tutti intorno un mare di persone che chiedono leggi piu’ severe sul controllo delle armi. Alcuni dei presenti hanno spiegato che si erano mossi dai messaggi di esortazione sulla pagina Facebook della National Rifle Association. Espliciti i manifesti: “Giu’ le mani dalle mie pistole”, “Se il governo ha i blindati, io posso avere il mio fucile AR 15”.

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