E’ salito a 64 morti e non è ancora definitivo il bilancio delle vittime dell’incendio nel centro commerciale di Kemerovo, città industriale della Siberia occidentale. Tra i deceduti ci sono almeno nove bambini e le squadre di soccorso oggi continuavano a rimuovere le macerie del terzo piano, epicentro del rogo che ha devastato la grande struttura del centro “Ciliegia invernale” sul viale Lenin, nel centro di Kemerovo, dove la domenica le famiglie convergono per trascorrere il tempo libero tra sale di cinema, ristoranti, bowling, fitness club e un’area giochi dove lasciare i bambini. Il conto delle vittime continua, il ministro delle Situazioni d’emergenza ha dichiarato di sperare che vengano ritrovati dei sopravvissuti, ma la stampa russa tratta l’incendio come uno dei più gravi degli ultimi 100 anni, in un Paese che ha una drammatica storia di devastazione da fiamme e dove tutti gli anni decine di persone muoiono in roghi che si sprigionano spesso in strutture fatiscenti, di epoca sovietica. Ad aggiornare il bilancio delle vittime è stato il Comitato d’inchiesta russo, che ha aperto un’indagine penale – tra le ipotesi di reato spicca “violazione delle regole di sicurezza” – e ha annunciato l’arresto di quattro persone, compreso il manager del centro commerciale e il direttore della società che lo ha in affitto.
Scoppiato ieri verso le 12 ora italiana, l’incendio è stato domato verso le 18.30: i danni sono stati stimati ad oltre tre miliardi di rubli (oltre 42,5 milioni di euro). E mentre cominciano a circolare ipotesi su cosa abbia potuto sprigionare le prime fiamme – qualcuno ha riferito di un bambino che giocava con un accendino in una delle tre sala cinematografiche- le polemiche si concentrano sull’unica evidenza: “La causa è la negligenza, le norme esistono e sono fissate, ma il mondo in cui noi le seguiamo è la causa catastrofica di tutto il male a cui oggi assistiamo”, ha dichiarato la delegata del Cremlino per i diritti dell’infanzia, Anna Kuznetsova. “Tali centri commerciali esistono praticamente in tutte le regioni. Questa tragedia deve servire da segnale urgente per una verifica della loro sicurezza”. Testimoni oculari, sopravvissuti al disastro, hanno raccontato di non aver sentito suonare l’allarme antincendio, di non aver ricevuto alcuna indicazione finché il fumo e le fiamme hanno fatto capire la gravità di quanto stava accadendo. “Non c’è stato alcun annuncio e la gente ha preso a correre verso le uscite, si sentiva un odore di bruciato e abbiamo capito che non si trattava di un’esercitazione”, ha raccontato una donna alla tv Rossia 24. Le prime indiscrezioni dalle indagini sembrano confermare che le fiamme sono partite da una sala cinematografica. (Askanews)