Domani, dalle 7 alle 23, sono chiamati al voto più di 950 mila elettori per il nuovo presidente della Regione e 49 consiglieri (erano 10 in più prima dell’ultima consiliatura). Al voto anche in 19 Comuni, di cui una città capoluogo, Udine. Lo spoglio avverrà lunedì, a partire dalle 8. Quindi i risultati non si conosceranno che nella tarda mattinata del 30 aprile. Sono quattro i candidati in lizza per la carica di presidente della Regione Friuli Venezia Giulia: sono Sergio Bolzonello, Sergio Cecotti, Massimiliano Fedriga e Alessandro Fraleoni Morgera. I sondaggi danno per favorito il candidato di centrodestra Massimiliano Fedriga.
Il presidente uscente è Debora Serracchiani, del Partito Democratico, eletta il 25 aprile 2013. Le liste a sostegno di Sergio Bolzonello sono: Cittadini per Bolzonello presidente; Slovenska skupnost; Partito democratico; – Open – Sinistra Fvg. A sostegno di Sergio Cecotti c’e’ il Patto per l’autonomia. Il centrodestra sostiene Massimiliano Fedriga, candidato di Forza Italia-Berlusconi per Fedriga; Lega Nord; Autonomia Responsabile; Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale; Progetto Fvg. Alessandro Fraleoni Morgera e’ invece il candidato del Movimento 5 Stelle.
I CANDIDATI A GOVERNATORE
– Sergio Bolzonello, candidato del centrosinistra (sostenuto da Partito democratico, Open Sinistra FVG, Cittadini per Bolzonello presidente e Slovenska Skupnost). Ha 58 anni, è diplomato in ragioneria. È vicepresidente uscente e assessore alle attività produttive, turismo e cooperazione della regione Friuli Venezia Giulia. Alle regionali del 2013 è stato eletto come indipendente nella lista del Partito democratico. Dal 2001 al 2011 è stato sindaco di Pordenone, la città dove è nato. Nel 2001 è stato eletto al ballottaggio con il 58,4 per cento dei voti, sostenuto dalla lista civica “Fiume”, insieme a Democratici di Sinistra e Margherita. Nel 2006 viene riconfermato con il 64,5 per cento dei consensi. In precedenza aveva militato nel Partito liberale.
– Massimiliano Fedriga, candidato del centrodestra (sostenuto da Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Autonomia Responsabile, progetto FVG). Nato a Verona, vive a Trieste. Ha 37 anni ed è laureato in scienze della comunicazione. È entrato nella Lega Nord nel 1995 e dal 2003 è segretario provinciale del partito a Trieste. Nel 2011 è stato candidato sindaco della Lega alle elezioni amministrative di Trieste, ma non è stato eletto: ha raccolto appena il 6,3 per cento dei voti, complice anche il mancato apparentamento tra il partito e Forza Italia. Dal 2014 al 2018 è stato capogruppo alla camera della Lega. Dal 2014 è segretario nazionale della Lega Nord Friuli Venezia Giulia.
– Alessandro Fraleoni Morgera, candidato del Movimento 5 Stelle. Ha 48 anni e lavora come ricercatore a tempo determinato presso il dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste. Nato a Roma, ha vissuto a Bologna e si è trasferito a Trieste nel 2008. Ha iniziato la sua attività politica nel 2009 con Alleanza Nazionale. Alla fine del 2012 è entrato nel Movimento 5 Stelle attraverso il meetup “Amici di Beppe Grillo” di Trieste. Da luglio 2005 a giugno 2007 è stato presidente dell’associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani. Nel 2008 ha lanciato la campagna “se potessi avere 1.000 euro al mese”, per incrementare il salario dei dottorandi. Dal 2007 al 2013 è stato co-fondatore e presidente dell’Associazione italiana per la Ricerca.
– Sergio Cecotti, per Il Patto per l’Autonomia. Nato a Udine, ha 61 anni e in passato ha ricoperto diverse cariche amministrative come esponente della Lega Nord. È già stato presidente della regione dal 5 settembre 1995 al 28 aprile 1996 con l’appoggio del centrosinistra. Successivamente, è stato sindaco di Udine dal 1998 al 2008, prima alla guida di una giunta leghista appoggiata da due liste civiche, poi con una coalizione civica appoggiata dal centrosinistra. La rottura con la Lega Nord si è consumata nel 2003 in polemica con le imposizioni romane della Casa delle Libertà.
COME SI VOTA
Lo statuto speciale che vige in Friuli Venezia Giulia, prevede che il numero dei consiglieri sia determinato in ragione di uno ogni 25.000 abitanti o frazione superiori a 10.000, secondo i dati desunti dall’ultima rilevazione ufficiale dell’Istat. La legge elettorale prevede che venga eletto il candidato alla presidenza della regione che ha abbia ottenuto il maggior numero di voti regolari. Alle liste i seggi verranno ripartite se otterranno almeno il 4 per cento dei voti su base regionale, almeno l’1,5 per cento su base regionale e faccia parte di una coalizione che abbia raggiunto almeno il 15 per cento e che abbiano preso in una circoscrizione almeno il 20 per cento dei voti. Inoltre la distribuzione dei seggi verrà valutata dall’ufficio centrale regionale, il quale dovrà accertare che le liste o le colazioni collegate al candidato eletto abbiano raggiunto le percentuali minime previste dalla legge elettorale. Se il candidato eletto presidente dovesse ottenere meno della soglia prevista (dal 60 percento o del 55 per cento), entrerà il premio di maggioranza, che permetterà l’assegnazione alle liste di maggioranza e l’attribuzione dei seggi rimanenti agli altri gruppi presenti nelle liste. Se un gruppo di liste non dovesse ottenere la percentuale minima del 40 per cento dei voti, scatterà la garanzia per le minoranze, che permetterà a queste liste l’assegnazione ai gruppi di minoranza del 40 per cento dei seggi e l’attribuzione dei restanti seggi ad altri gruppi di liste. Le liste di espressione della minoranza slovena, se non dovessero ottenere almeno un seggio, le operazioni di suddivisione devono essere ripetute, a condizione che le suddette liste abbiano comunicato il collegamento con un altro gruppo di liste della medesima coalizione o abbia ricevuto una percentuale di voti non inferiore all’1 per cento.