Tra mille polemiche, la Germania celebra il bicentenario della nascita di Karl Marx: non meno di 600 eventi sono programmati a Treviri, città vicina al confine con Francia e Lussemburgo dove Marx è nato il 5 maggio 1818, per tracciare la vita, il lavoro e l’eredità dell’autore del “Capitale” e ispiratore del comunismo. Ma diversi fatti potrebbero offuscare le celebrazioni, poiché l’eredità del filosofo rimane controversa quasi 30 anni dopo la caduta del muro di Berlino. Il momento clou delle celebrazioni è stata l’inaugurazione di una statua in bronzo del filosofo tedesco, alta 5 metri e mezzo, donata dalla Cina, Paese ancora ufficialmente comunista. Un fatto che ha suscitato più di un mal di pancia in una Germania dove il Muro ha diviso il popolo per decenni e la repressione nella Ddr comunista ha lasciato tracce ancora palpabili.
Diverse associazioni e partiti hanno protestato contro l’omaggio a Marx, da molti considerato responsabile di aver “gettato le basi su cui sono state costruite tutte le dittature comuniste fino ad oggi”. Più di 130 anni dopo la sua morte a Londra, nel 1883, l’autore del “Capitale” e del “Manifesto del Partito Comunista” (con Engels) rimane uno degli intellettuali più commentati al mondo. Alcuni paesi rivendicano ancora il marxismo come base ideologica, come la Cina e il Vietnam. Pechino “continuerà a brandire la bandiera del marxismo”, ha detto il presidente cinese Xi Jinping, alla vigilia del bicentenario definendo il filosofo tedesco “il più grande pensatore dell’era moderna.