La bozza del programma di governo a cui M5S e Lega stanno lavorando fa scoppiare un caso. Uscita dall’euro, mancato pagamento del debito pubblico, il comitato di conciliazione, organismo extra costituzionale con i due leader politici per dirimere le controversie che si dovessero presentare. Alcuni punti vengono smentiti dai due partiti, soprattutto quello sull’uscita dall’euro, ma la reazione dei mercati non si è fatta attendere, lo spread è schizzato a 150 punti e la borsa ha perso il 2,3%. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiamato in causa da fonti del Movimento 5 stelle che hanno riferito di aver portato la bozza del programma lunedì scorso durante le consultazioni al Quirinale, fa sapere di non averla letta: “E’ chiaro che il Presidente non guarda bozze ma testi definiti, frutto della responsabilità dei partiti che concludono accordi di governo”, spiegano al Quirinale sottolineando che le due delegazioni di M5s e Lega, nel corso delle consultazioni di lunedì scorso al Quirinale, “hanno voluto” lasciare al capo dello Stato la bozza dell’accordo di programma nello stato in cui si trovava in quel momento. E oggi è stata un’altra giornata di lavoro per il tavolo tecnico che ha preparato il programma e probabilmente correggendo la bozza.
Di Maio: “Stiamo preparando un governo in tempi record”
Sui punti più delicati, come quello sul rapporto con l’Europa e l’euro, saranno i due leader a trovare personalmente la quadra. Ed è già previsto un incontro in serata tra Di Maio e Salvini. Il segretario leghista ha derubricato come “giochini della finanza” le preoccupazioni dei mercati: “Provano a fermarci coi soliti ricatti dello spread che sale, delle Borse che scendono e delle minacce europee”, ha detto Salvini. Mentre Luigi Di Maio ha tagliato corto: “Stiamo preparando un governo in tempi record e credo che i mercati debbano prendere atto anche di questo”. E comunque “il tema del debito (pubblico, ndr) – ha detto rispondendo a una domanda sull’ipotesi che l’Italia presenti addirittura una richiesta di cancellazione a Bruxelles – è la ricerca di un modo per ridurlo, facendo investimenti e politiche espansive”. In attesa del testo definitivo, e soprattutto dell’indicazione del nome del presidente del Consiglio, al Colle per oggi non è arrivata nessuna richiesta di incontro, anche se Salvini ha assicurato che intende tornare da Mattarella “prima di lunedì”. Nel fine settimana sia i Cinque stelle che la Lega consulteranno la base sull’accordo siglato. E comunque, prima di tornare dal presidente della Repubblica, viene assicurato, Salvini e Di Maio avranno trovato l’accordo su “un nome solo”. Al vaglio ci sono sia parlamentari eletti che figure terze, non politiche.