Sono tre, in Puglia, i centri piu’ rappresentativi chiamati alle urne per il rinnovo delle amministrazioni comunali: Bisceglie, Barletta e Brindisi. Le ultime due al voto dopo un commissariamento.
BISCEGLIE CERCA IL SOSTITUTO DI SPINA, ‘IN SELLA’ PER 10 ANNI Sei candidati a Bisceglie, comune della Bat con quasi 55mila abitanti, uno dei 45 comuni pugliesi che vanno al voto a giugno, per contendersi la poltrona di sindaco, lasciata dopo un decennio da Francesco Spina nel settembre scorso per candidarsi (senza poi essere eletto) al Parlamento. L’ex primo cittadino e’ candidato consigliere con la lista “Francesco Spina per Bisceglie”, una delle sette che sostengono la corsa a sindaco di Franco Napoletano con la coalizione “Un Grande Patto per Bisceglie”. Storico esponente comunista e sindaco per due mandati fino al 2006, nonche’ parlamentare per due anni, Napoletano e’ l’attuale presidente del Consiglio comunale. Ora mette insieme l’area civica che lui capeggia dal 2013 (quando si candido’ nuovamente a sindaco) e la coalizione di liste civiche che fanno capo, appunto, a Francesco Spina, dopo essersi aspramente fronteggiati per anni in Consiglio comunale.
Saranno alleati in quella che si presenta come una corsa anomala per la citta’ di Bisceglie: non ci sara’ il simbolo del Pd, partito cui Spina si e’ iscritto due anni fa insieme alla sua giunta e ai suoi consiglieri di maggioranza. Una scelta assunta dai vertici provinciali e regionali in assenza di un progetto unitario. E corre per la poltrona di sindaco, senza il simbolo del Pd, anche Angelantonio Angarano, candidato dem nel 2013 e poi capogruppo consiliare fino all’ingresso di Spina nel partito. E’ sostenuto dalla coalizione “Un passo alla Svolta”, formata da 9 liste civiche. L’attuale sindaco facente funzioni Vittorio Fata (vicesindaco quando era in carica Spina, anche lui entrato a far parte del Pd nel 2016) e’, invece, il candidato della lista “Fata, un Sindaco per bene”. Gianni Casella e’ alla testa della coalizione “#NelModoGiusto” con l’appoggio di 9 liste tutte civiche.
Nel 2013 e’ stato candidato sindaco del centrodestra ed e’ stato per 5 anni uno dei leader delle opposizioni a Spina, del quale era stato vicesindaco dal 2011 al 2013. I Cinquestelle puntano su Vincenzo Amendolagine, che ha vinto il ballottaggio interno del movimento. Per lui sarebbe la prima esperienza in Consiglio comunale.Unica donna candidata e’ Tonia Spina per la coalizione “Un’Atra Bisceglie” con 4 liste. E’ anche l’unica ad aver schierato un partito tradizionale (“Noi con Bisceglie”, emanazione locale di ‘Noi con l’Italia’ di Raffaele Fitto). E’ consigliere comunale in carica ed in passato e’ stata assessore provinciale Bat (Barletta,Andria, Trani).
BARLETTA, SEI CANDIDATI PER IL DOPO PASQUALE CASCELLA Sono sei i candidati sindaco per la citta’ di Barletta, attualmente guidata da un commissario prefettizio dopo le dimissioni di Pasquale Cascella, l’ex portavoce del presidente Giorgio Napolitano eletto sindaco nel giugno 2013 con il sostegno di un’ampia coalizione di centrosinistra. In polemica con la maggioranza (per la mancata approvazione del documento preliminare programmatico al Piano urbanistico generale), Cascella ha terminato il suo mandato in anticipo di quasi un mese. La frammentazione ormai in atto e’ evidente nelle candidature, con un aspirante sindaco del Pd, Dino Delvecchio (presidente dell’ordine dei medici della Bat) sostenuto oltre che dal suo partito anche da Art.1 e dalla civica Barletta Piu’; mentre ci sono civiche anche di centrosinistra (tra cui la storica La Buona Politica fondata dal compianto sindaco Francesco Salerno, tra i movimenti che 5 anni fa contribuirono all’elezione di Cascella) a sostenere Cosimo Damiano Cannito, dirigente del pronto soccorso del Dimiccoli, che ritenta la corsa a sindaco dopo quella del 2013.
Con lui in tutto 10 liste, tra cui anche quelle di centrodestra come Forza Barletta, presentata qualche giorno fa insieme al deputato Fi Dario Damiani. Candidati sindaco anche Ruggiero Flavio Basile (consigliere comunale uscente di centrodestra) per la Lega-Salvini e Carmine Doronzo (consigliere comunale uscente di Sinistra Unita) con ‘Doronzo Sindaco’, #Reset, Citta’ Futura e Sinistra Italiana. Il Movimento 5 Stelle punta su Michelangelo Filannino, dirigente scolastico del liceo scientifico ‘Nuzzi’ di Andria; mentre l’unica candidata donna e’ Rosa Gadaleta con Rivoluzione Cristiana. Tra i candidati al Consiglio comunale spicca, infine, il nome del consigliere regionale Pd, Ruggiero Mennea, a sostegno di Dino Del Vecchio.
BRINDISI, ALLE URNE DOPO UN ANNO DI COMMISSARIAMENTO I brindisini tornano alle urne in anticipo rispetto alla scadenza naturale e tornano dopo oltre un anno di commissariamento del Comune, perche’ l’allora prefetto Annunziato Varde’ firmo’ il decreto di scioglimento il 27 maggio 2017, ponendo cosi’ fine all’esperienza del primo sindaco donna, Angela Carluccio, dimissionata dalle dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri. E da allora, un po’ sotto traccia, un po’ apertamente, le tensioni non sono certamente mancate ed il quadro politico presenta alcuni profili di tensione. I brindisini chiamati alle urne, in ogni caso – 39.041 donne e 34.869 uomini per un totale di 73.910 elettori – avranno sulla scheda 5 opzioni: 4 avvocati ed un ingegnere, tutti uomini. In ordine di presenza sulla scheda, troveranno i nomi di Gianluca Serra, avvocato, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle; quindi Riccardo Rossi, ingegnere, candidato delle quattro liste di centrosinistra, e poi Giacomo Ciullo detto Massimo, avvocato di cinque liste di destra; ed ancora Ferruccio Di Noi, avvocato, candidato sindaco della lista di “Impegno sociale” ed infine Roberto Cavalera, avvocato, candidato di sei liste di centrodestra.
Sedici liste, in tutto, per indicare tre dati politici: la conferma che il Movimento 5 stelle con la propria lista certificata non fa coalizioni con alcuno; la ritrovata unita’ del centrosinistra e la evidente spaccatura nel centrodestra. Ed infatti, se e’ giunta nei termini la certificazione della lista che sosterra’ il pentastellato Serra, va notato che il centrosinistra ha trovato l’unita’ intorno a Rossi gia’ diversi mesi addietro, proponendo la lista del Pd, quella di Liberi e Uguali, nonche’ quella del movimento fondato da Rossi e gia’ presente in due consiliature (Brindisi Bene Comune) e, assoluta novita’, quella di giovanissimi cittadini che con “Ora tocca a noi” avevano proposto un fronte amplissimo che univa Movimento 5 Stelle e centrosinistra, perche’ a loro modo di vedere rappresentavano in citta’ l’alternativa ai governi finora succedutisi. Anche “Impegno sociale” corre da sola con Ferruccio Di Noi, dopo essere stata, nella precedente legislatura, la lista piu’ suffragata e soprattutto quella determinante al successo di Angela Carluccio, anche se il divorzio con la maggioranza avvenne subito dopo il voto.
Spaccatura evidente, invece, nel centrodestra. Da un lato c’e’ Lega con Salvini (commissariata), Movimento nazionale per la sovranita’, Noi con l’Italia e “Movimento +39” che scende in lista con “Fratelli d’Italia” (commissariata) e propongono come candidato sindaco Massimo Ciullo, avvocato, gia’ assessore con il sindaco Mennitti. Forza Italia, invece, scende in campo con Brindisi popolare, che ha nel suo novero alcuni ex amministratori con la Carluccio; Idea per Brindisi; Brindisi in Alto, associazione presieduta dall’ex candidato sidnaco del Pd e presidente della societa’ di basket, Nando Marino; Brindisi Virtuosa – Udc, capeggiata dal notaio Michele Errico, ex sindaco ed ex presidente della Provincia; e Partito Repubblicano Italiano, ispirata dal segretario provinciale ed ex sindaco Giovanni Antonino e dal segretario nazionale, il brindisino Corrado De Rinaldis Saponaro.