Nuovo passo di Virgin Galactic verso i voli turistici spaziali. La navetta Unity, con cui la compagnia di Richard Branson si appresta a effettuare i primi voli suborbitali nello Spazio, ha completato nei cieli del deserto del Mojave, in California, il suo secondo volo supersonico con propulsione a razzo. Obiettivo del test: ampliare la comprensione delle caratteristiche di gestione supersonica dell’astronave e del suo sistema di controllo con parametri molto prossimi a quelli della configurazione finale.
Alla navetta infatti erano stati aggiunti i sedili passeggeri con le relative apparecchiature; circostanza che ha determinato un baricentro leggermente arretrato rispetto agli altri voli. Ad attendere i piloti sulla pista al rientro dal volo di prova lo stesso magnate Richard Branson che ha commentato con soddisfazione la riuscita del test. “Vedere Unity arrampicarsi in cielo a velocità supersonica è eccitante e assolutamente mozzafiato – ha detto – ci stiamo avvicinando sempre di più alla realizzazione dei nostri obiettivi”. Un traguardo che parla anche un po’ italiano. Uno dei due piloti ai comandi del White Knight Two, l’aereo madre da cui si è sganciata la navetta Unity, infatti, era l’italiano Nicola Pecile, ex collaudatore del reparto sperimentale volo dell’Aeronautica militare.