Per i marchi Fiat e Chrysler il destino sarà di mantenere il proprio ruolo nei mercati di riferimento, rispettivamente Europa e America. “Vogliamo focalizzare i prodotti Fiat sull’elettrico – ha affermato Marchionne – e ci sarà una completa riprogettazione del design della 500, per andare incontro alle esigenze green. Sarà lanciata anche la Giardiniera elettrica, che completerà la famiglia delle 500”. Le auto elettriche saranno il futuro di Fca, che per i motori green metterà sul piatto nove miliardi di euro. Investimenti che si accompagneranno a quelli per le macchine a guida autonoma, il cui debutto è atteso nel 2023. E con il cash flow in forte crescita, la società prevede di tornare a distribuire il dividendo, con un payout di circa il 20% per i prossimi anni.
Alla fine dell’estate, invece, si deciderà quali modelli saranno prodotti negli stabilimenti italiani, “ma non manderemo nessuno a casa. Pomigliano acquisirà una vettura di livello superiore” alla Panda. Per “Mirafiori è tutto da vedere, così come dobbiamo capire dove produrre la 500 e la Giardiniera”. Le reazioni dei sindacati per il momento sono positive. “Attendiamo a breve – ha spiegato la Fim-Cisl – notizie sulla data di partenza dell’implementazione e della localizzazione dei nuovi modelli, utile a saturare tutti gli impianti e ritornare ovunque alla piena occupazione”. Sulla stessa linea la Uilm, che chiede “un confronto di merito con Fca sui singoli stabilimenti, per conoscere le modalità e i tempi degli investimenti”. Meno positiva la risposta della Borsa, con il titolo che ha perso il 4,5% a quota 18,5 euro. “Anche l’ultima volta che abbiamo annunciato il piano quinquennale (nel 2014) le azioni sono crollate”, ha detto Marchionne senza turbamenti. E per il presidente John Elkann il nuovo business plan offre nuove ragioni per sostenere ancora il gruppo automobilistico: “Quello che abbiamo visto oggi è un futuro molto solido per Fca: non ho mai visto un futuro così brillante. Come Exor, con un futuro così brillante, non credo che ci sia l’opzione di vendita”.
Il pensiero adesso si sposta sul tema cruciale della successione, un nodo ancora irrisolto. “È una questione che riguarda il 2019 – ha tagliato corto Marchionne – tutto il resto è speculazione, una distrazione enorme”. Debito azzerato, circa 30 nuovi modelli in arrivo e la svolta elettrica, con l’addio ai motori diesel. Fiat Chrysler disegna il suo futuro con un piano industriale “solido e coraggioso”, secondo l’amministratore delegato Sergio Marchionne, che promette di “ricompensare gli azionisti” dopo anni senza dividendi. Un business plan 2018-2022 con “obiettivi ambiziosi” focalizzato sui quattro brand più importanti: Jeep, Ram, Alfa Romeo e Maserati. E con investimenti pari a 45 miliardi, per l’Italia la promessa è di “mantenere e aumentare l’utilizzo della capacità produttiva” con macchine green e premium, spostando all’estero le auto di massa. Impegno che il Ceo lascerà in eredità al suo successore, che dal 2019 prenderà le redini del gruppo. Al Capital markets day a Balocco, Marchionne si è presentato con la cravatta, mantenendo la promessa di indossare qualcosa di diverso rispetto al consueto maglioncino scuro se l’obiettivo di azzerare il debito fosse stato raggiunto.
Una scelta simbolica per celebrare anche quel primo giugno del 2004 in cui il manager italocanadese ha preso il timone della Fiat. “Oscar Wilde – ha sottolineato l’ad – una volta disse che una cravatta ben annodata è il primo passo serio nella vita. Se applichiamo la sua massima a com’è Fca oggi, direi che ci siamo guadagnati il diritto di essere presi sul serio. Come potete vedere dalla mia cravatta ben annodata, prevedo che a fine giugno avremo una posizione finanziaria netta positiva”. Il piano quinquennale, ha spiegato il Ceo, “rafforza ulteriormente la capacità di Fca di controllare il proprio destino”. Nel 2018-22 il marchio Jeep lancerà 10 modelli, tutti con un’opzione elettrica, abbandonando progressivamente i motori diesel. Alfa Romeo lavorerà su sette nuove macchine, “con diversi modelli di elettrificazione” e “ci sarà anche una supercar”: insieme a Maserati si arriverà a 500mila vetture vendute. La Maserati porterà sul mercato sei modelli, puntando a raddoppiare la produzione a quota 100mila auto; sarà eliminato il diesel e tutti i propulsori saranno forniti in esclusiva dalla Ferrari. Anche Ram è in crescita e punta a un milione di macchine, per diventare il secondo brand nei veicoli commerciali.