Frattini a Mosca introduce Conte a Lavrov: per lui Russia è amico

Frattini a Mosca introduce Conte a Lavrov: per lui Russia è amico
6 giugno 2018

La discussione doveva concentrarsi sulla Transnistria. Ma Franco Frattini coglie l’attimo, sfoderando un certo tempismo nel trovarsi a Mosca all’indomani delle parole di Giuseppe Conte sulla Russia, e “aggiorna brevemente” il capo della diplomazia locale Sergey Lavrov sul nuovo presidente del Consiglio italiano. “Lei ha visto cosa ha detto ieri, davanti al Parlamento italiano?” ha esordito Frattini, in uno scambio di battute con il ministro degli Esteri russo, al quale ha assistito askanews. Mosca “è un amico, noi vogliamo restaurare la cooperazione strategica con voi, mantenendo ovviamente la storica Alleanza Euroatlantica”.

Il tutto proprio mentre a Parigi, il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian a radio Europa 1, dichiara che la revoca delle sanzioni europee contro la Russia, richiesta dal nuovo esecutivo italiano, entrerà in gioco solo se il processo di pace in Ucraina farà registrare progressi. Dando appuntamento a lunedì a Berlino, secondo il formato Normanno. Ma l’Italia vuole evidentemente aprire la partita su un altro tavolo. La parola chiave è “società civile” e Frattini a Mosca non manca di sottolinearlo. “Se lei si ricorda, Sergey – dice a Lavrov – è esattamente la proposta fatta dall`ambasciatore Pasquale Terracciano un mese fa, per far ripartire il supporto da parte della Bers, per le Pmi russe. Ci sono alcuni progetti congelati, e nelle parole del presidente del Consiglio, lei ritroverà le parole, società civile, che significa proprio il sistema delle Piccole e medie imprese in Russia. Era uno dei cinque punti del Piano Mogherini. Lui ha preso questo punto, su suggerimento dell`ambasciatore Terracciano, per andare avanti e rivedere un sistema che è stato congelato per anni, non razionalmente, secondo la mia opinione”.

Secondo le parole di Frattini, la Russia per il nuovo presidente del Consiglio “è un amico”. L’ex ministro degli Esteri italiano e attuale rappresentante speciale dell’Osce per la regolarizzazione della Transnistria, dice di conoscere “da molto tempo” Conte ed Enzo Moavero Milanesi (oggi a capo della Farnesina). “È stato il vice segretario generale della Commissione Europea. È un mio vecchio amico, da vent`anni, ed è un uomo del compromesso. È un uomo capace”. E oltre a tessere le lodi di uno e dell’altro, ci tiene a specificare anche in un colloquio in piedi con il viceministro degli esteri russo Alexander Grushko – poco prima del faccia a faccia con Lavrov – che il programma del nuovo governo è “rivedere la base della politica delle sanzioni”. Quindi sulle sanzioni l’appuntamento non è solo per lunedì a Berlino. Perchè se Conte ha dichiarato di “voler rivedere la base della politica delle sanzioni” e “questo governo andrà avanti” su questa linea, il prossimo Consiglio europeo a fine giugno sarà “il luogo dove la base della politica sanzionatoria verrà discussa a livello di capi di stato e di governo”. askanews

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