Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto dignità. Un testo fatto da 12 articoli che interviene sul lavoro, le imprese, il gioco d’azzardo. In dettaglio, alcuni articoli. L’1 e 2 modificano la disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato la cui durata sara’ ora di 24 mesi e i rinnovi non potranno essere piu’ di 4. L’articolo 3 stabilisce che l’indennita’ per i lavoratori licenziati ingiustamente passi da massimo 24 mesi a massimo 36 mesi.
Gli articoli successivi pongono limiti alle delocalizzazioni delle imprese beneficiarie di aiuti con la previsione che decadano i benefici che andranno restituiti, compresi quelli dell’iper ammortamento in caso di cessioni o delocalizzazione degli investimenti. L’articolo 7 e’ relativo all’applicazione del credito d’imposta ricerca e sviluppo ai costi di acquisto da fonti esterne dei beni immateriali. Tra le altre cose, viene disattivato il redditometro e lo split payment per i professionisti non esiste piu’. Infine l’articolo 8 pone divieti di pubblicita’ a giochi e scommesse. Lo stesso ministro al Lavoro e allo Sviluppo economico Luigi Di Maio, ha spiegato che “la norma interviene dai nuovi contratti e ovviamente prevede anche, dopo la prima proroga, che qualsiasi tipo di nuovo contratto a tempo determinato costi di più”, un costo dello 0,5%.
Per gli ingiusti licenziamenti e’ previsto che si arrivi a 36 mesi di penalita’ da riconoscere al lavoratore. Di Maio ha anche annunciato che “d’ora in poi qualunque azienda multinazionale e prende soldi pubblici, contributi finanziamenti diretti e incentivi e poi se ne va all’estero ce li deve restituire e applichiamo una sanzione pecunaria 4 volte piu’ grande dei soldi che ha preso, sia fuori dall’Ue sia dentro l’Unione europea”. La linea della Lega in Cdm e’ stata a favore del dl dignità. Secondo fonti leghiste, sono state particolarmente apprezzate le norme anti-delocalizzazione e l’abolizione del redditometro. “Qualche dubbio” viene espresso sulle norme anti precariato ma alla fine nel complesso il giudizio è buono e non ci sarebbero grosse divergenze tra M5s e Lega.