Emilia Romagna abolisce superticket, risparmi per 900mila persone

Emilia Romagna abolisce superticket, risparmi per 900mila persone
3 luglio 2018

Dal 1 gennaio 2019 le famiglie con due o più figli a carico non dovranno più pagare il superticket, quella tassa aggiuntiva – fino a due auro a confezione per i farmaci, con tetto massimo di 4 euro a ricetta, e fino a 10 euro per ogni prestazione specialistica. Una manovra, quella annunciata dalla giunta della Regione Emilia-Romagna e che coinvolgerà 900 mila persone, dai 33 ai 35 milioni di euro che verrà interamente coperta dai fondi regionali. E’ la prima regione in Italia ad adottare queste misure a sostegno delle famiglie con figli.

“La sanità pubblica regionale – ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – ha i conti in ordine, è virtuosa e per questo tra le migliori in Europa”. Per questo “ci potremmo permettere dal 1 gennaio 2019 di eliminare il superticket per tutte le famiglie con un reddito familiare inferiore ai 100 mila euro”. L’entrata che arriverà dalla fascia di popolazione sopra i 100 mila euro di reddito e che quindi continuerà a pagare la tassa “la utilizzeremo per andare a togliere il ticket prima visita per le visite specialistiche di base ai nuclei familiari con due o più figli. Una scelta complessiva – ha proseguito – che vale tra i 30 e i 35 milioni di euro di minori entrate per la Regione, che ridistribuiamo progressivamente ed equamente sul territorio regionale”.

Questa misura “ce la possiamo permettere” grazie alla “capacità di gestire i bilanci delle aziende, dell’assessorato alla Sanità” e al risultato ottenuto “anche attraverso i grandi risparmi grazie alla centrale unica degli acquisti”. Azioni come l’abolizione del superticket, ha proseguito Bonaccini, sono “virtuose, giuste per una regione come questa, che vogliono andare nella direzione di dare una mano a chi ha più bisogno o coloro che possono vedere restituito da una regione virtuosa una parte di spesa che in particolare sul tema del superticket era stata molto contestata e in questi anni aveva trovato più volte anche la proposta di andare verso un’abolizione, superamento o rimodulazione. Lo facciamo convintamente, ci stavamo pensando da un po’, ma promettiamo le cose solo se possiamo mantenerle”.

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