Vera Jourova: sono scioccata da annuncio Salvini su censimento etnico

Vera Jourova: sono scioccata da annuncio Salvini su censimento etnico
5 luglio 2018

La commissaria Ue alla Giustizia, Vera Jourova, ha detto ieri sera di fronte alla plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo di essere “rimasta scioccata” quando ha sentito le dichiarazioni del ministro italiano dell’Interno, Matteo Salvini, che annunciavano l’intenzione di procedere a un “censimento su base etnica” dei Rom in Italia; Jourova ha ricordato che proprio di “censimento etnico” si parlò anche alla Conferenza di Wannsee, quella in cui nel gennaio 1942 alti funzionari del Partito nazista e del governo tedesco discussero la pianificazione e l’esecuzione della “Soluzione finale” alla cosiddetta “Questione ebraica”.

Ritorno dei discorsi razzisti e xenofobi

Parlando durante un dibattito dell’Aula molto acceso, dedicato appunto alle “recenti dichiarazioni del ministro italiano dell’Interno sui diritti delle minoranze Rom e Sinti nell’Ue”, Jourova ha paventato un ritorno dei discorsi razzisti e xenofobi che hanno dominato in Europa in altri tempi, e ha avvertito che bisogna “alzare la voce” per difendere i valori europei e in particolare il principio di non discriminazione e uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. “Dichiarazioni che associano comportamenti criminali a determinate origini etniche diventano stigmatizzazioni (di quelle etnie, ndr) e non sono accettabili, perché alimentano il razzismo e la xenofobia, possono contribuire a diffondere l’intolleranza nella società e sono molto dannose. Le autorità pubbliche devono prendere le distanze da questo, e anzi contrastare il razzismo e la xenofobia”, ha detto Jourova.

“L’Unione europea ha dei valori, e noi dobbiamo alzare la nostra voce”

Dopo il dibattito, a cui, significativamente, non ha partecipato nessuno degli eurodeputati del M5s, abitualmente presenti in aula più di qualunque altra delegazione, Jourova ha tratto le conclusioni parlando in ceco, la sua lingua, invece che in inglese, come fa normalmente nei suoi interventi da commissaria. “Consentitemi – ha esordito Jourova nella sua replica – di parlare la mia lingua, perché questo è un punto che chiama in causa tutta la mia emozione: ho condannato senza giri di parole le frasi xenofobe e gli attacchi ‘live’ e ‘online’, soprattutto quando vengono pronunciati da chi ha un ruolo influente, e in particolare politicamente influente. Io non ho mai citato direttamente né l’Italia né il ministro Salvini, perché non ho voluto intervenire nella politica interna italiana. Tuttavia, l’Unione europea ha dei valori, e noi dobbiamo alzare la nostra voce per dire che la xenofobia e il razzismo non possono essere tollerati”.

“Ho avuto contatti con esperti e con chi si occupa di integrazione dei Rom e Sinti in Italia”

“Devo ammettere – ha continuato Jourova – che quando ho sentito le dichiarazioni su questo censimento su base etnica sono rimasta scioccata, e ho cominciato ad approfondire per cercare di capire che cosa è successo, che cosa ci dobbiamo aspettare, e cercare di anticipare quelli che possono essere i futuri sviluppi”. “Tra l’altro – ha riferito la commissaria -, ho dovuto rispondere a una valanga di mail e interpellanze di cittadini italiani. Ho avuto contatti con esperti e con chi si occupa di integrazione dei Rom e Sinti in Italia, e credo di poter dire che questa dichiarazione non si fermerà solo a un semplice sfogo retorico. Anche se per il momento si tratta solo di parole, ma le parole possono ferire quanto una spada…”. “Noi – ha assicurato Jourova – continueremo a promuovere l’integrazione dei Rom con i nostri fondi, ottimizzandone l’utilizzo per migliorare condizioni abitative, sanità e servizi d’istruzione offerti. L’uguaglianza di fronte alla legge e la non discriminazione devono rimanere il nostro faro”.

Rischiamo di giocare col fuoco se lasciamo che questo tipo di tendenze trovino libero sfogo”

La commissaria, ha quindi menzionato il “déjà vu” innominabile, la “soluzione finale” prima pianificata e poi messa in opera dallo Stato nazista: “Ho letto recentemente della Conferenza di Wannsee, dove pure si parlava di censimento etnico… A me non piacciono certi paralleli storici; ma non possiamo dimenticare – ha osservato Jourova – che questo è un ‘déjà vu’, rischiamo di giocare col fuoco se lasciamo che questo tipo di tendenze trovino libero sfogo. Noi non possiamo mettere in causa i nostri valori fondamentali, non possiamo lasciare libero sfogo all’odio”. Nonostante il giudizio durissimo sulle frasi di Salvini riguardo al censimento etnico (e anche sull’uso di Twitter da parte dei politici come veicolo di comunicazione privilegiato), Jourova ha tenuto a sottolineare la volontà di Bruxelles mantenere buone relazioni con il governo italiano, e la “buona impressione” che le ha fatto il vicepremier del M5s, Luigi di Maio.

“Non posso che auspicare un dialogo collaborativo con il governo italiano”

“Noi auspichiamo – ha detto Jourova – la collaborazione con il governo italiano, che è espressione di una libera elezione. Dialogo e collaborazione sono fondamentali. Io – ha osservato – non amo molto Twitter, che veicola messaggi molto telegrafici e semplicistici; io invece voglio un dialogo approfondito col governo italiano”. “Il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e di non discriminazione – ha sottolineato – deve essere rispettato in ogni paese in cui ci sono minoranze Rom, il 90% dei quali vive in 11 Stati membri. Le difficoltà d’integrazione sono diverse, per cui ci vuole un approccio ad hoc per ciascun paese”. “Al Consiglio Ue (il 21 giugno a Lussemburgo, ndr) ho avuto un buon confronto con Di Maio” durante una discussione sul miglioramento delle condizioni di lavoro delle donne, e “mi ha fatto veramente un buona impressione”, ha riferito Jourova. “Quindi – ha aggiunto – non posso che auspicare un dialogo collaborativo con il governo italiano”.

“In Repubblica ceca è stata tirata una bomba incendiaria contro una piccola Rom”

“C’è una cosa – ha detto ancora la commissaria – che mi sta particolarmente a cuore: la violenza su internet. Abbiamo un codice di condotto condiviso fra i grandi provider, quindi posso dire che spesso i Rom son vittime sacrificali degli attacchi online, tanto e forse più dei profughi. il contenuto di incitamento all’odio deve essere rimosso entro 24 ore dalla sua pubblicazione online. Questo è un grande successo del codice di condotta”.

E non si tratta di censura, ha spiegato Jourova: “Qui stiamo parlando di gente che inneggia alla gassificazione dei Rom, o penso a un caso verificatosi in Repubblica ceca, dove è stata tirata una bomba incendiaria contro una piccola Rom. Sono i codici penali degli Stati membri che considerano un reato l’incitazione all’odio. Noi vogliamo che le forze dell’ordine collaborino con i provider di Internet per identificare gli autori; ed è inammissibile” ha detto la commissaria, che a volte ci siano sanzioni molto basse, citando “un caso di una multa di cinque euro”. “Le autorità di contrasto – ha osservato Jourova – qualche anno fa dovevano occuparsi di gruppi estremisti organizzati; oggi invece questa violenza online è perpetrata da singoli individui, spesso con livello culturale alto, spesso laureati; e questo . ha concluso – è un segnale inquietante”. askanews

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