Si complica la partita delle nomine di competenza del Parlamento: presidenze delle commissioni bicamerali e delle Giunte, quattro componenti del consiglio di amministrazione Rai, otto membri laici del Csm, un giudice costituzionale e i componenti dei Consigli di Presidenza della Giustizia amministrativa, della Corte dei conti e della Giustizia tributaria faranno parte di un unico pacchetto e la maggioranza M5s e Lega sta lavorando a un accordo complessivo che però sembra ancora lontano.
Il dossier è in mano al ministro dei Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, che si interfaccia con i vari capigruppo: davanti c’è un’altra settimana di tempo perché le conferenze dei capigruppo di Camera e Senato hanno rinviato l’insediamento della commissione di Vigilanza Rai e il Copasir, inizialmente previsto per ieri, a mercoledì 18 luglio rispettivamente alle 9 e alle 10 del mattino. Nello stesso giorno alle 9.30 le aule di Montecitorio e Palazzo Madama sono convocate per eleggere i membri del nuovo Consiglio di amministrazione Rai – il primo composto con la riforma voluta da Matteo Renzi – che saranno scelti tra le 236 candidature arrivate in Parlamento.
Una battaglia aperta che sconta veti incrociati e ambizioni personali, tanto che il presidente della Camera, Roberto Fico, avverte in un post su Facebook: “La Rai è la principale industria culturale del Paese e svolge un prezioso ruolo di servizio pubblico. Competenza, indipendenza e capacità di visione e progettazione del servizio pubblico dovranno essere i fari che guideranno la scelta dei componenti del futuro consiglio di amministrazione. Credo sia un momento molto importante per la democrazia e, come ho già avuto modo di dichiarare, un vero banco di prova per la legislatura”.
Comporre un’intesa così ampia tuttavia sembra un vero rompicapo e all’indomani della decisione di Forza Italia e Pd di non rispettare il termine fissato a lunedì alle 18 per la designazione dei componenti delle Bicamerali tutto sembra di nuovo in discussione: stando a diverse fonti parlamentari, ai dem dovrebbe andare la presidenza del Copasir con Lorenzo Guerini, ai forzisti quella della Vigilanza Rai. Se la contendono Maurizio Gasparri e Paolo Romani. E Silvio Berlusconi, forse proprio per risolvere il duello, premerebbe per il neo senatore azzurro Alberto Barachini, già giornalista Mediaset. Ma su questo schema incombe quello che molti parlamentari definiscono un veto della Lega sul dare il Comitato di controllo sui servizi di sicurezza al Pd. Tanto che il Carroccio vorrebbe invertire ed eleggere alla Vigilanza un dem e un forzista al Copasir.
Continua a chiedere la guida del Comitato a gran voce anche Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia. Al terzo partito di opposizione potrebbe andare la presidenza di una delle Giunte, probabilmente quella per le Autorizzazioni di Montecitorio, mentre quella del Senato dovrebbe andare a Forza Italia. Leu, invece, potrebbe spuntarla per la presidenza della Giunta per le elezioni della Camera. Con l’avallo del Pd che, spiega un dirigente dem, rischia però di restare fuori dall’elezione di un componente del Cda. Dei quattro da eleggere due saranno scelti sicuramente dalla maggioranza e gli altri due potrebbero essere scelti da Fi e da Fdi. Ma, a sentire la presidente del gruppo Misto al Senato, Loredana De Petris, al termine della capigruppo, “è tutto in alto mare”.