Olanda, l’Esa-Estec studia i frammenti di un asteroide

2 agosto 2018

Quello che state vedendo è un minuscolo frammento di un oggetto extraterrestre; è un granello di roccia, ingrandito al microscopio, proveniente dall’asteroide 25143 Itokawa, un sasso cosmico di poco più di 300 metri di diametro, che si trova a circa 200 milioni di Km dalla Terra, raggiunto nel 2005 dopo un viaggio durato 2 anni e 4 mesi, dalla sonda spaziale giapponese Hayabusa della Jaxa.

Si è trattato della prima volta in assoluto in cui un oggetto creato dall’uomo è atterrato su un asteroide, riportando indietro dei campioni da analizzare in laboratorio. Il 13 giugno 2010 Hayabusa è tornata sulla Terra con un preziosissimo carico di circa 1.500 granuli dell’asteroide che per gli scienziati rappresentano un vero e proprio salto indietro nel tempo per studiare le origini del nostro sistema solare. I primi risultati sono stati diffusi nel 2011 e avrebbero dimostrato che l’asteroide sarebbe nato dallo scontro tra due corpi celesti più grandi. Attualmente, tre di questi frammenti sono a disposizione dei ricercatori dei laboratori Estec dell’Esa a Noordwijk, in Olanda. Le analisi sono coordinate da Fabrice Cipriani.

“Abbiamo costituito un consorzio di ricercatori dell’Esa e delle Università di Roma e Napoli per proporre uno studio incentrato sulle proprietà elettrostatiche dei campioni”, ha spiegato lo scienziato. Lanciata il 9 maggio 2003 la sonda Hayabusa ha raggiunto l’asteroide Itokawa nel settembre del 2005. Dopo aver scattato diverse immagini a varie distanze del suo obiettivo, è atterrata sulla sua superificie per due volte, rimanendo ancorata al suolo per circa 30 minuti in totale e prelevando i campioni che poi, sigillati in un apposito serbatoio per mantenerli incontaminati, hanno affrontato il lungo viaggio di ritorno verso la Terra. La sonda madre si distrusse bruciando nell’atmosfera terrestre mentre la capsula con i campioni atterrò con il paracadute nell’Australia meridionale.

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