Gli Usa bloccano la diffusione online di file per creare armi 3D

2 agosto 2018

La magistratura americana ha temporaneamente bloccato – nell’ultimo giorno utile – la diffusione online di schemi e progetti per la libera realizzazione di un’arma di plastica, la “Liberator”, tramite stampanti in 3D. La decisione è stata presa in risposta alle azioni legali lanciate da 8 stati americani contro il tentativo di diffondere quelle istruzioni da parte dell’azienda nonprofit texana Defense Distributed, che fa capo all’autoproclamatosi “crypto-anarchico” Cody Wilson.

Wilson è uno strenuo sostenitore del diritto di possedere armi per i cittadini americani e, appellandosi al primo e al secondo emendamento della Costituzione americana – cioè considerando i progetti alla stregua del libero pensiero, e dunque non censurabili e il diritto di fabbricarsi un’arma connesso a quello di poterla possedere – era riuscito ad avere il via libera alla diffusione online delle istruzioni tramite il suo sito web Defcad.com (una sorta di wikileaks delle armi da fuoco). Nella sua visione, chiunque dovrebbe potersi costruire in casa queste “armi fantasma”, poco affidabili e capaci di sparare un solo colpo alla volta ma comunque potenzialmente letali e in grado – se non dotate di percussore metallico, come vorrebbe la legge – di sfuggire ai controlli dei metal detector.

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Anticipando di un giorno la sentenza, per qualche ora, effettivamente, alcuni file di progetti sono stati disponibili per il download sul sito, prima che intervenisse il blocco imposto dai giudici. Eppure, nonostante la sua dichiarata “vicinanza” alla Nra, la potente lobby delle armi americana che non guarda di buon occhio al progetto, lo stesso presidente Donald Trump aveva espresso perplessità sull’argomento, via Twitter. “Sto esaminando la vendita al pubblico delle pistole in plastica stampate in 3D – ha scritto – ho già parlato con la Nra, non mi sembra che abbia molto senso”.

La questione è controversa perché i file permetterebbero alle persone di ritrovarsi con armi fatte in casa, senza poter essere tracciate e capaci di sfuggire ai controlli. Una situazione che, secondo i procuratori, permetterebbe a chiunque – minorenni, malviventi o anche terroristi – di fabbricarsi armi fantasma, mettendo in serio pericolo la sicurezza nazionale. Wilson, dal canto suo, ha fatto sapere che in ogni caso non si tirerà indietro. “Vado avanti – ha detto in un’intervista a Wired – gli americani hanno il diritto sacrosanto di condividere queste informazioni”.

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