Si fa sempre più pesante il bilancio delle inondazioni causate dai monsoni nelle stato del Kerala, nel sud dell’India: i morti sono saliti a 106, mentre il numero delle persone rimaste senza tetto si aggira intorno ai 150.000. E questo, mentre le piogge torrenziali minacciano altre aree dello Stato.
Migliaia di persone hanno trovato rifugio in campi provvisori, mentre Marina ed Esercito hanno rafforzato i loro contingenti impegnati nei soccorsi. “Tutti i distretti sono in allerta rosso, perché si attendono altre piogge nelle prossime 24 ore” ha detto un responsabile della protezione civile. Con una grande operazione di salvataggio lanciata per soccorrere migliaia di persone intrappolate dalle inondazioni, il primo ministro del Kerala, Pinarayi Vijayan, ha detto che lo stato ora affronta una crisi “estremamente grave”.
Interrotti i collegamenti ferroviari e aerei in tutto lo Stato, migliaia le case danneggiate o distrutte dall’acqua. Il Kerala, preso d’assalto dai turisti per le sue spiagge bordate da palme e per le piantagione di tè, e soggetto a forti piogge monsoniche ogni anno, quest’anno più torrenziali del solito. Lo scorso anno un milione di turisti ha visitato lo Stato indiano.