Indossa un casco argentato sui fluenti capelli sciolti e una tuta nera. Poi apre lo sportello e si siede alla guida, pronta per partire. Rana Almimoni, amante delle auto e delle moto, come molte altre donne arabe, fino a qualche tempo fa poteva solo sognare il brivido dell’adrenalina, ma ora che è caduto il divieto di guida per le donne in Arabia Saudita, può cimentarsi su un vero e proprio circuito a Riad, come i veri piloti.
É spericolata e non teme la velocità, anzi, si diverte con le frenate e le derapate. “Io sono attratta dalle auto sportive e veloci – dice – ma naturalmente oltre alla velocità per me prima di tutto è importante la sicurezza”. Trent’anni, bella e alla moda, Rana vuole smentire il pregiudizio secondo cui alle donne piacciono solo auto eleganti e colorate, magari rosa. “Io adoro la velocità, la amo, la mia auto dei sogni? Ha oltre 500 cavalli di potenza, solo quello per me conta”.
Come lei, in molte attendevano la svolta del governo che lo scorso giugno le ha permesso di ottenere la patente; ora può dedicarsi alla sua passione, le corse. “Ci aspettiamo un aumento del numero di donne nel circuito di allenamento – spiega il general manager del Dirab Park di Riad, Faisal bin Sultan al-Sudairy – in passato abbiamo avuto molte richieste di partecipazione alle gare e grazie a Dio adesso anche le donne possono finalmente competere nelle corse automobilistiche”.