“Non accetteremo che le forze pro-migrazione ci ricattino, non cederemo al ricatto, difenderemo le frontiere e fermeremo la migrazione clandestina. Anche contro di voi se e’ necessario”. Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban al Parlamento europeo. “Siamo noi a difendere le nostre frontiere e solo noi possiamo decidere. Vi dico che non accetto questa relazione e che le forze pro-immigrazione ci facciano dei ricatti sulla base di calunnie”, ha aggiunto Orban alla vigilia del voto sulle sanzioni al suo Paese.
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Il premier ungherese ha pure sottolineato che “ho accettato compromessi” sul sistema giudiziario e elettorale, ma “questa relazione vuole buttare alle ortiche accordi conclusi da anni”. In altri termini, “state dando un colpo grave al dialogo costruttivo”, ha aggiunto, sottolineando che la relazione del parlamento sull’Ungheria “contiene 37 errori”. “L’Ungheria – ha proseguito Orban intervenendo alla Plenaria del Parlamento europeo oggi a Strasburgo – che da mille anni e’ membro della famiglia dei popoli, che con il suo lavoro e col suo sangue ha contribuito alla storia di questa magnifica europea, che ha combattuto l’esercito sovietico e ha pagato forte scotto per la democrazia europea”.
Immediata la replica del Ppe. “La mia famiglia politica decidera’ stasera sul voto di domani” sull’Ungheria, “ma voglio dire a tutti che se non ci sara’ la disponibilita’ a risolvere tutti i problemi da parte del governo ungherese, si fara’ scattare l’articolo 7.1”, ha tuonato il leader dei Popolari al Parlamento Ue Manfred Weber.