E` un Chicco Blengini soddisfatto quello che è arrivato nella sua Torino alla vigilia delle gare della Final Six. Il ct azzurro nel commentare il sorteggio e il calendario della fase che può schiudere le porte delle semifinali, ha tenuto un profilo basso: “Devo fare i complimenti alla squadra. Ora ci aspetta la parte più dura della manifestazione. Non bisogna fermarsi a guardare cosa è successo sino ad ora. Perché si sa che quando si affrontano certe avversarie, ogni singola gara ha una sua storia, puoi vincere o puoi perdere, ma la cosa indispensabile è prepararti al meglio a giocare gare che sai saranno difficili”. La Nazionale italiana è stata sorteggiata nella Pool J con Polonia e Serbia. Nella Pool I giocheranno Brasile, Usa e Russia. Le prime due squadre dei due gironi accedono direttamente alle semifinali mentre le terze verranno eliminate.
Si gioca da mercoledì 26 a venerdì 28 settembre. Poi guardando al calendario che imporrà all`Italia il turno di riposo tra la prima e la terza giornata della mini pool, il ct tricolore ha tenuto ad esprimere il suo pensiero: “Non riesco a dare un giudizio se è meglio riposare la prima, la seconda o la terza gara. Dipende dalle situazioni e dai risultati che esprimerà il campo. La terza giornata, rispetto alla seconda è quella che storicamente decide di più. Quindi giocarla ha un certo valore. Ma qui non ci sono partite facili e partite difficili. A questo punto ci sono confronti tra squadre qualitative ed ambiziose, squadre che hanno esperienza, quindi sono tutte partite molto aperte e difficili da affrontare”.
Per far capire meglio il suo pensiero Blengini ha continuato: “Per esempio la Russia ci ha battuto, la Serbia ha battuto la Russia. Sino a tre giorni fa si parlava di una Russia con problemi, perché aveva perso due partite; prima del Mondiale invece tutti dicevano che era la grande favorita. Poi ha perso con gli Stati Uniti e la Serbia e la sua forza era diminuita. Successivamente ha vinto con noi ed è tornata ad essere la squadra da battere. Bisogna essere equilibrati: sono squadre forti, le partite hanno la loro storia. Bisogna accettare che lo sport è così, si tratta di confronti tra squadre forti”.