Mattarella sprona Csm: siate indipendenti, io molto attento

Mattarella sprona Csm: siate indipendenti, io molto attento
Sergio Mattarella
25 settembre 2018

Alla vigilia del rinnovo dei vertici del Consiglio superiore della magistratura il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ribadisce la sua “attenzione” particolare al principale organo di garanzia della democrazia italiana. “Presiedere il Consiglio superiore della magistratura è uno dei compiti al quale, come capo dello Stato, presto maggiore attenzione – ha detto – perché attraverso di esso si realizza la sintesi per rendere la magistratura un ordine autonomo e elemento fondamentale dell’assetto democratico della Repubblica”.

Parole che si inseriscono in un difficile dibattito interno al Consiglio da poco rieletto. Intanto è confermata per giovedì alle 10 la convocazione del plenum per eleggere il vicepresidente. Riunione che è presieduta dal capo dello Stato in qualità di presidente del Csm. Anche se tradizionalmente l’inquilino del Colle non partecipa alla votazione, Mattarella oggi, incontrando al Quirinale per la cerimonia di commiato e di saluto ai nuovi componenti, ha sottolineato in diversi passaggi del suo discorso il profilo e le caratteristiche del magistrato che siede nel Csm e in qualche modo anche di chi svolge ruoli dirigenziali.

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“Il Csm è lo strumento previsto dalla Costituzione per dare concretezza al principio di indipendenza della giurisdizione – ha ricordato Mattarella -, principio che costituisce un cardine della nostra democrazia”. E il governo autonomo del Csm lo mette nelle condizioni di “compiere scelte libere da ogni forma di condizionamento in tutte le decisioni di sua competenza”. Ne consegue che “la magistratura non deve rispondere alle opinioni correnti perché è soggetto soltanto alla legge”. Dunque anche chi proviene da un’elezione politica, ossia “i componenti ‘laici'”, non è lì per “rappresentare singoli gruppi politici (di maggioranza o di opposizione) bensì perchè, dotati di specifiche particolari professionalità, il Parlamento ha affidato loro il compito di conferire al collegio un contributo che ne integri la sensibilità”. E “al contempo – ha proseguito il capo dello Stato – i togati non possono e non devono assumere le decisioni secondo logiche di pura appartenenza”.

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Principi condivisi anche dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: “Condivido le parole del capo dello Stato: fin dal primo momento ho chiarito che per me l’autonomia e l’indipendenza della magistratura rappresentano un caposaldo non solo per il buon funzionamento della giustizia ma per l’intera democrazia italiana. E’ una ‘stella polare’ in un ministero che si trova a confrontarsi ogni giorno con la magistratura e con l’azione di governo”. Il Guardasigilli assicura perciò che, anche nella scelta del vicepresidente, il Csm lo “eleggerà con assoluta autonomia e indipendenza”. “Sono convinto che la magistratura sia un organo indipendente, che deve lavorare in piena autonomia, senza alcun tipo di interferenza da parte della politica e viceversa – ha detto il presidente della Camera Roberto Fico, rispondendo a una domanda dei cronisti al termine della cerimonia -. La nostra Costituzione si compie se viene mantenuta la divisione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario”.

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Mattarella ha inoltre auspicato che si prosegua nella direzione intrapresa con le linee guida sulla comunicazione istituzionale anche per “tutelare i singoli magistrati da sovraesposizioni cariche di pericoli e che non si rivelano utili”. Tornando poi al ruolo del vicepresidente, Mattarella ha ricordato che la funzione più “importante e impegnativa” che la Costituzione gli affida è quella di presiedere la Sezione disciplinare. “L’aver mantenuto la ‘giurisdizione disciplinare’ all’interno dell’organo di governo autonomo – ha rilevato il capo dello Stato – è scelta che la Costituzione ha compiuto sempre a tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura”. Proprio per questo sono necessarie “celerità nelle decisioni e rigore nella valutazione dei fatti”.

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