Salvini, se l’Ue la boccia tiriamo avanti. Spread schizza a 266 punti

28 settembre 2018

Se Bruxelles boccia la manovra “noi tiriamo avanti”. Il ministro dell’Interno , Matteo Salvini, tira dritto. Sulla manovra non teme nulla e tanto meno il giudizio dell’Europa. “Pensiamo di lavorare bene per la crescita del Paese, per ridare fiducia, speranza, energia e lavoro – dice il vicepremier – quindi sono felice di quello che abbiamo fatto in questi quattro mesi e di quello che faremo nei prossimi quattro anni”.

E tra le tante reazioni, si registra quella del presidente del parlamento europeo. ”E’ una Manovra contro il popolo. Una finanziaria che impoverisce il Nord senza aiutare il Sud, con molto assistenzialismo e pochi investimenti per la crescita – chiosa Antonio Tajani -. Danneggia il risparmio, fa aumentare il costo del mutui e dei prestiti a famiglie e imprese”.

Intanto, lo spread tra Btp-Bund sale a quota 266, il top dal 5 settembre. Ieri aveva chiuso a 237 punti. Le vendite sui titoli di Stato italiano si intensificano sulla scia dei timori per la manovra di bilancio in Italia, dove si profila una sfida con Bruxelles dopo che il governo ha optato per un deficit/Pil al 2,4% nei prossimi tre anni. Il rendimento del Btp decennale sale al 3,158%. Ieri il tasso del decennale aveva sfiorato il 3%, al 2,993%, chiudendo al 2,901%.

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La manovra 2019, su cui si è trovata la quadra ieri al termine di una lunga riunione a Palazzo Chigi, è incentrata su alcuni punti fondamentali del contratto di governo tra M5s e Lega e prevede, per il 2019, un rapporto fra deficit e Pil pari al 2,4%. Un numero, dicono dal Governo, necessario a finanziare le misure previste dalla prossima legge di Bilancio.

Oltre ad evitare l’aumento dell’Iva previsto dall’attivazione delle clausole di salvaguardia, le misure principali annunciate nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza sono:

REDDITO E PENSIONI DI CITTADINANZA Per il reddito di cittadinanza e le pensioni di cittadinanza saranno stanziati 10 miliardi per il 2019, e 11 miliardi per il 2020 e per il 2021. La soglia di povertà è stabilita in 780 euro mensili come beneficio massimo individuale. La platea individuata è di 6,5 milioni di beneficiari. I beneficiari del reddito di cittadinanza, per ottenerne l’erogazione, devono partecipare a programmi di riqualificazione presso i centri per l’impiego, che saranno – nelle intenzioni del Governo – riformati e potenziati. Per la riforma ed il potenziamento dei centri per l’impiego saranno stanziati circa 2 miliardi. Le pensioni di cittadinanza saranno erogate a partire dal 1° gennaio 2019, mentre il reddito di cittadinanza sarà erogato a partire dal 1° aprile 2019, dopo il completamento della riforma dei centri per l’impiego.

FLAT TAX PER LE PARTITE IVA E LE IMPRESE La flat tax verrà realizzata su due livelli: il primo sarà l’estensione del regime forfettario del 15 per cento fino ai 65mila euro di fatturato, con uno scaglione al 20% fino ai 100mila euro. La platea di beneficiari del regime forfettario dovrebbe, nelle intenzioni del Governo, salire dai 935 mila di oggi ad 1,5 milioni. Si pensa anche ad una ‘mini flat tax’ del 5%, per tre-cinque anni, per le startup di giovani under 35 con ricavi fino a 65mila euro. Per quanto riguarda le imprese soggette ad Ires, si prevede un taglio strutturale di 9 punti dell’imposta, con l’aliquota ordinaria del 24% che scende al 15% sugli utili reinvestiti in azienda per ricerca e sviluppo, macchinari e assunzioni stabili. E ancora: si prevede che ai nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali si possa optare per la tassa fissa sugli affitti al 21%, come la cedolare secca sulle abitazioni.

SUPERAMENTO DELLA FORNERO In arrivo 8 miliardi per il superamento della legge Fornero, attraverso il meccanismo della quota 100 con alcuni paletti: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e almeno 38 anni di contributi versati.

IRES VERDE Sul tavolo anche incentivi fiscali per tutte le imprese che implementano strategie di riduzione dell’inquinamento e delle tecniche di produzione dannose per l’ambiente

RISARCIMENTO AI TRUFFATI DELLE BANCHE Viene sbloccato l’utilizzo di un Fondo da 1,5 miliardi di euro per il risarcimento dei risparmiatori truffati dagli istituti bancari. Per reperire le risorse necessarie a finanziare le misure, si ricorrerà in parte al deficit, in parte al riassorbimento di misure precedenti che vengono superate dal reddito di cittadinanza, come i 2,2 miliardi del reddito di inclusione, e verranno ridotte le percentuali di deducibilità fiscale degli interessi passivi per banche ed assicurazione. Inoltre, viene introdotto il taglio delle pensioni d’oro: si andrà a toccare la parte eccedente i 4.500 euro che non corrisponde ai contributi effettivamente versati.

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