Haley lascia l’Onu. L’ambasciatore Usa: “Non miro alla Casa Bianca”
Intanto Trump valuta ex advisor Dina Powell come sostituta video
Colpo di scena a Washington: l’ambasciatore Usa all’Onu, Nikki Haley, si dimette. L’annuncio e’ stato dato nello Studio Ovale dalla stessa Haley e da un “rammaricato” Donald Trump, ma la notizia era stata anticipata da diversi media e non mancano le speculazioni sulle motivazioni della decisione.
La Cnn ne ipotizza tre: incompatibilita’ con il consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton, e il segretario di Stato, Mike Pompeo; una necessita’ di denaro, per aver ricoperto negli ultimi anni incarichi poco redditizi mentre le sue carte di credito accumulavano debiti fino a 65 mila dollari; una eventuale candidatura alla casa Bianca nel 2024, perche’ non si metterebbe mai contro Trump. Inoltre, solo 24 ore prima, il gruppo di controllo ‘Citizens for Responsibility and Ethics in Washington (Crew)’ aveva scritto al dipartimento di Stato, invocando l’apertura di un’indagine sulla rappresentante a Palazzo di Vetro, per verificare se la 46enne figlia di immigrati indiani sikh avesse violato il regolamento etico, accettando passaggi su aerei privati, in particolare su 7 voli tra New York, Washington e altre tre citta’ della South Carolina, Stato del quale era stata eletta primo governatore donna nel 2010 e di nuovo nel 2014.[irp]
Haley restera’ in carica fino a fine dicembre, ma il dopo resta un’incognita. “Non ho niente di fissato su dove voglio andare”, ha affermato. Una cosa e’ certa, “non correro’ nel 2020” alle elezioni, e anzi “faro’ campagna per questo qui”, ha sottolineato indicando il presidente al suo fianco, che le ha riservato parole al miele, definendola “molto speciale” ed elogiando il suo “fantastico” lavoro. “Odio l’idea di perderla”, ha aggiunto, raccontando che l’ambasciatore gia’ sei mesi fa gli aveva confidato di voler prendersi una pausa: il lavoro diplomatico all’Onu e’ ancora piu’ duro che fare il governatore della Sud Carolina, gli aveva spiegato. Per il successore, ha aggiunto il presidente, bisognera’ attendere 2-3 settimane: “Ci sono un certo numero di persone interessate a quel posto, lei l’ha fatta diventare una posizione molto affascinante, mi chiedo perche'”, ha affermato Trump, assicurando che decidera’ dopo essersi consultato “con la Haley e con altri”.
Senza peli sulla lingua a Palazzo di Vetro, spesso poco diplomatica, la Haley lascia dopo due anni con una mossa inaspettata a un mese dalle elezioni di mid-term. Voce critica nei confronti di Trump durante la campagna elettorale, la sua nomina al Palazzo di Vetro lascio’ perplessi alcuni, anche per la scarsa esperienza in politica estera. La Haley venne salutata come un’altra voce moderata tra quelle repubblicane a lasciare l’amministrazione, ma all’Onu e’ stata anche portavoce delle posizioni piu’ dure di Trump, come quando a giugno ha annunciato l’uscita degli Usa dal Consiglio per i Diritti Umani, definito crudamente come un organismo che “protegge chi i diritti umani li viola e un letamaio di pregiudizi politici”.[irp]
Scontratasi piu’ volte con il primo segretario di Stato dell’era Trump, Rex Tillerson, ultimamente aveva perso terreno rispetto al successore alla guida della diplomazia americana, Mike Pompeo, e al consigliere per la Sicurezza nazionale, John Bolton. Di recente, dopo l’uscita di un’editoriale di fuoco contro l’amministrazione Usa sul New York Times, in molti avevano speculato che fosse lei l’anonima autrice. L’ambasciatore aveva pubblicamente smentito, con un contro-editoriale sul Washington Post nel quale attaccava il quotidiano della Grande Mela. “Non concordo con il presidente su tutto. Quando c’e’ disaccordo, c’e’ un modo giusto e un modo sbagliato per affrontarlo. Io alzo il telefono e lo chiamo o lo incontro di persona”, rispose.
La sua decisione e’ stata accolta con rammarico a Washington, a cominciare dal senatore Marco Rubio, del quale lei aveva sostenuto la corsa per la candidatura repubblicana alla Casa Bianca contro Trump. Un messaggio di “cordoglio” e’ arrivato anche dal presidente della Camera, il repubblicano Paul Ryan, che l’ha lodata come “una voce chiara, coerente e potente per gli interessi e i principi democratici dell’America sulla scena mondiale. Ha sfidato amici e nemici a essere migliori”. “Mi dispiace che lasci l’amministrazione – ha proseguito – ma sono molto grato per il suo servizio”. Intanto, il presidente Donald Trump valuta di nominare l’ex advisor ed executive di Goldman Sachs Dina Powell al posto di Nikki Haley come prossimo ambasciatore all”Onu.[irp]